Ha destato grande interesse, ed anche inevitabile preoccupazione, la vicenda del promotore finanziario di Sorrento. I fatti sono ormai noti. C’è un ammanco di circa 900mila euro che alcuni risparmiatori non riescono a recuperare, nonostante decreti ingiuntivi e pignoramenti. Il fenomeno potrebbe essere più ampio. Sulla questione abbiamo interpellato Giovanni Gargiulo, decano dei consulenti finanziari in Penisola, capo area per la Campania di “Che banca!” del gruppo Mediobanca.
Una sua valutazione rispetto a questi fatti
Anzitutto esprimo il mio personale dispiacere rispetto alle persone coinvolte. Pur avendo la legge, nel corso degli anni, introdotto una serie di garanzie al fine di tutelare, su basi di trasparenza, il rapporto tra consulente e cliente, purtroppo tutto ciò non basta a mettere al risparo il risparmiatore in presenza di ruberie. Ma c’è di più
Prego
Fatti del genere addolorano perché, dopo la salute, il risparmio è il bene più prezioso. Come tutti sanno i risparmi sono frutto di lavoro e sacrifici. La nostra categoria sa bene di gestire un pezzo importante della vita delle persone. In Italia ci sono 35mila promotori, che gestiscono 435 miliardi di euro, per conto di 3,5 milioni di clienti e casi del genere sono rarissimi. In Penisola questi episodi nel corso degli ultimi trent’anni sono stati due o tre e molto circoscritti.
Possibile che, in questa vicenda, sia stato utilizzato il cosiddetto “Metodo Ponzi”, ovvero che i risparmi di alcuni clienti abbiamo coperto perdite di altri?
Si, la dinamica potrebbe far pensare a questa ipotesi, ma non è ancora chiaro se ci troviamo in presenza di sottrazione o distrazione di fondi, questo fattore solo la magistratura potrà eventualmente chiarirlo.
Ma cosa può fare il risparmiatore per evitare che i soldi investiti spariscano?
Anzitutto accertarsi che stiamo facendo investimenti con una banca. I soldi vanno versati in banca, è assolutamente da evitare un investimento che preveda trasferimenti di risorse tra soggetti privati, così come vanno esclusi dalle modalità operative i conti correnti personali del promotore.
Perché?
L’istituzione bancaria ha una responsabilità oggettiva rispetto alle somme trasferite e ci sono tutele per il risparmiatore. Poi ci sono ulteriori accorgimenti da seguire
Quali?
Anzitutto, accertarsi della rettitudine del promotore, ritirare copia del contratto rispetto all’investimento fatto ed avere riscontro del fatto che sono stati emessi su una modulistica della banca. Inoltre, almeno una volta all’anno rivolgersi alla banca per avere la certificazione della propria posizione.
Cosa c’è alla base di situazioni del genere?
Possono esserci tanti fattori. Anzitutto c’è sempre un elemento di buon senso che è stato smarrito. Ci vuole particolare prudenza rispetto a promesse di rendimenti mirabolanti.
Quindi se un consulente propone rendimenti alti va subito scartato?
Se quel rendimento è fuori contesto, rispetto alle proposte degli altri operatori del settore, qualche sospetto deve sorgere