Gravidanze a rischio per cause mediche, l’allarme al congresso Fadoi

La mortalità in gravidanza o puerperio per cause mediche ha un trend in aumento. Secondo uno studio inglese, “Maternal mortality, a vindication of obstetric medicine” di Michael De Swiet, l’80% dei decessi in gravidanza sarebbe dovuto a cause non ostetriche, un dato rafforzato anche da un analogo studio americano che ha anche accertato che un terzo dei ricoveri è dovuto a problematiche non ginecologiche. L’allarme è stato lanciato durante il XXII congresso nazionale Fadoi, la federazione delle Associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti, che si è appena concluso a Sorrento e a cui hanno partecipato figure di spicco, tra cui il presidente nazionale Fadoi Andrea Fontanella, il presidente della fondazione Fadoi Mauro Campanini e il Presidente Eletto Fadoi Dario Manfellotto, “Spesso si pensa che l’Internista sia il dottore degli anziani – dice Andrea Fontanella, Presidente Nazionale FADOI – e invece ci occupiamo di donne in gravidanza molto più spesso di quanto si possa pensare”. Tra le donne ricoverate in gravidanza, una su cinque manifesta problemi di tipo internistico: una situazione dovuta all’innalzarsi dell’età della prima gravidanza, alla compresenza di malattie croniche invalidanti (insufficienza cronica d’organo, patologie autoimmuni sistemiche, pazienti trapiantate), all’immigrazione di donne (anche con patologie croniche gravi) provenienti da Paesi con scarsa assistenza sanitaria, alla mancanza di adeguata informazione su effetti e profili di sicurezza dei farmaci in gravidanza, fattore quest’ultimo che induce le pazienti all’autosospensione di preparati che determinano un peggioramento delle condizioni cliniche. L’aumento delle complicanze internistiche comporta anche un aumento dei rischi ostetrici, tra cui parti prematuri e aumento dei tagli cesarei per indicazione materna. “L’internista, ovvero il medico della complessità, è quello che molto spesso interviene come consulente nel reparto di Ostetricia – spiega Dario Manfellotto – perché c’è bisogno di un approccio multidisciplinare”.

Tra le proposte emerse nel corso del congresso Fadoi, associazione che si occupa appunto della gestione delle problematiche dei reparti di medicina interna, anche la costituzione di corsi di alta specializzazione con l’indirizzo di “Medicina Ostetrica” come branca della Medicina Interna, con l’obiettivo di creare veri e propri esperti con una particolare esperienza in un campo difficile per le scelte da fare legate a due vite, quella della madre e quella del feto.

 

Claudia Esposito

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