Parlare del “fenomeno” Greta, appellativo che le hanno assegnato i media, per me, mamma di un ragazzo autistico ad alto funzionamento significa parlarne attraverso una visione più ampia, percependo sfumature che altri forse non riescono a vedere. Ho sentito in alcune trasmissioni televisive giornalisti e anche parlamentari della lega denigrare questa ragazza, sostenere che è una figura costruita, che una ragazza di 16 anni non è attendibile per parlare di ambiente, che ascoltare le sue parole è assurdo, che i suoi discorsi sono finti e che ha imparato una parte. Io invece, dopo aver udito il tono della sua voce e aver visto il suo volto in lacrime, ho realmente avvertito tutta la sua angoscia. Greta non finge, Greta ha la caparbietà e la sensibilità che solo i ragazzi Asperger possono avere. La sua ansia è reale, e la sua frustrazione nel vedere che nonostante lei stia urlando una sua paura, le cose non cambino, le provoca un dolore vero. Greta vede il mondo con occhi non filtrati, sa cosa è importante per la sua vita, sa che ci sono decisioni da prendere reali e non comprende perché chi ha il potere di decidere non fa nulla. In Greta ho visto la preoccupazione di mio figlio che mi ha detto “Mamma perché fa freddo quando deve far caldo e poi fa caldo quando deve arrivare il freddo, mi dà fastidio, dobbiamo far finire i cambiamenti climatici!!!”. Un pensiero che mi ha espresso prima di andare a dormire, un pensiero che lo preoccupa realmente perché gli procura un ‘instabilità emotiva che lo prende fisicamente e mentalmente. Greta è decisa, sa da che parte stare, Greta sa che non c’ è più tempo.
Colomba Belforte