“Ho fatto Gesù”

Un frase. 17 parole postate sulla propria pagina facebook due settimane fa.

“Ed il destino ha voluto, farò Gesù ma per comune di piano di sorrento, sono onorato grazie”.

A scriverla è Giuseppe D’Aniello, per tutti Peppe.

Una frase che esprime tutta la sua gioia. Una frase che riceve in poche ore tantissimi apprezzamenti.

Perché lui Peppe è forse oggi uno dei personaggi più seguiti ed apprezzati della Penisola sorrentina. Ancora più di prima. Di prima che decidesse di fare outing (come si usa dire) pubblicamente. Con una splendida intervista video rilasciata all’edizione on line della nostra testata. Un’intervista che è già nella storia della nostra comunità. Della nostra “oasi felice” che non sempre è così felice.

Oggi però “felice” lo è. Perché Peppe, almeno in parte, ha coronato il suo sogno.

Ha interpretato Gesù.

Mercoledì scorso, nella Rappresentazione storica della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo. L’evento organizzato dall’associazione socio-culturale Rappresentazione storica ’84, giunto alla sua 34° edizione e che riceve anche quest’anno il patrocinio del Comune di Piano di Sorrento.

Certo non è salito al Calvario, non è stato crocifisso. La sua è stata una piccola parte.

Ha vestito i panni del Cristo a Villa Fondi. Sarà lì, nell’improvvisato Getsemani, a vegliare in preghiera. Ad attendere l’arrivo ed il tradimento di Giuda e poi l’arresto.

Una scena. Solo una scena. Una scena che vuol dire tanto. Una scena che diventa la Scena.

Anche se il sogno di Peppe era un altro. Lo aveva esternato sempre dalle pagine di facebook qualche settimana fa.

“Mi piacerebbe fare Gesù alla processione del mio paese…….ma penso agl’occhi di Dio non andrei bene, anche se provassi tutto l’amore per lui. Giorno”.

Il suo paese, Meta, però la sua candidatura non l’ha presa in considerazione. L’offerta è arrivata sì, ma da Piano e Peppe l’ha presa a volo. Ha accettato con il suo consueto entusiasmo quasi fanciullesco.

Ha scaricato il suo entusiasmo sui social ed ha contagiato tutti.

E’ stato un successo.

Ti hanno detto “…parole rosse come il sangue/ Nere come la notte/ Ma non è vero, ragazzo/ Che la ragione sta sempre col più forte/ Io conosco poeti/ Che spostano i fiumi con il pensiero/ E naviganti infiniti/ Che sanno parlare con il cielo/ Chiudi gli occhi, ragazzo/ E credi solo a quel che vedi dentro/ Stringi i pugni, ragazzo/ Non lasciargliela vinta neanche un momento/ Copri l’amore, ragazzo/ Ma non nasconderlo sotto il mantello/ A volte passa qualcuno/ A volte c’è qualcuno che deve vederlo/ Sogna, ragazzo sogna/ Quando sale il vento/ Nelle vie del cuore/ Quando un uomo vive/ Per le sue parole/ O non vive più”.

Allora in bocca al lupo Peppe, da chi per il passato ha usato anche lui quelle parole “…rosse come il sangue e nere come la notte”.

 

Johnny Pollio

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