Il consiglio comunale di Sorrento ha nella giornata di martedì scorso, 10 dicembre, approvato il Piano di recupero per Villa Caporiva, uno dei fabbricati demoliti dal terremoto del 1980 e che la società titolare dell’Hotel Vittoria intende ricostruire.
Ora è previsto un periodo di pubblicazione per eventuali osservazioni ed invio alla Soprintendenza degli atti.
Se tutto fila liscio entro sei mesi potrebbe essere trasmesso il permesso a costruire.
Ma cosa prevede il progetto di ricostruzione?
Da quanto si è appreso la ricostruzione del fabbricato dovrebbe portare alla realizzazione all’incirca di 30 nuove camere.
Un’operazione economica che richiede un investimento consistente stimato dagli addetti ai lavori tra i 5 ed i 7 milioni di euro, ma c’è chi parla anche del doppio. Si tratta al tempo stesso di un intervento che contribuisce a qualificare ulteriormente l’offerta turistica in uno degli alberghi di maggior charme e prestigio della città.
Da dove nasce il Piano di recupero?
Il complesso dell’Hotel Vittoria è stato fortemente danneggiato dal sisma del 23 novembre del 1980. In occasione delle ispezioni fatte dai tecnici comunali, all’epoca, si nota la particolare gravità in cui versa il fabbricato Caporiva che sorge sul ciglio del costone tufaceo. Tanto è vero che è emessa una ordinanza di sgombero e di divieto di balneazione per la spiaggia sottostante. Pochi mesi dopo, nel 1981, il consiglio comunale di Sorrento individua come prioritario il recupero della struttura unitamente a quella di un altro albergo, il Royal.
Da subito si punta a dare concreta attuazione al recupero del fabbricato. L’iter si muove. E’ adottato il Piano di recupero, rilasciata la concessione edilizia e nel 1985, l’allora società titolare dell’albergo la G.a.e.v., della famiglia Fiorentino, comunica l’inizio dei lavori e provvede alla demolizione ai fini della ricostruzione.
Arriva però un intoppo. Il Tribunale, per un contenzioso tra gli eredi, blocca tutto. Intanto il contenzioso si risolve, ma l’autorizzazione paesaggistica scade. Le cose si complicano ulteriormente per l’approvazione della “Legge Galasso” che vincola il territorio della penisola sorrentina e richiede ulteriori adempimenti.
Passa del tempo ma i titolari dell’albergo, che nel frattempo è diventato una società per azioni, non demordono e chiedono al Comune la possibilità di far ricostruire il fabbricato.
L’iter si sblocca ed ora si attende solo l’ok della Soprintendenza per dare l’avvio ai lavori.