Housing sociale a S.Agnello, argomento che ancora tiene banco sui social e la carta stampata. Ne parliamo con l’ingegnere Antonio Elefante, titolare della società che ha presentato il progetto di finanza ed anche lui finito al centro delle polemiche.
E’ vero che piovono rinunce tra coloro che hanno presentato domande e sono stati sorteggiati per una delle abitazioni messe in vendita?
Siamo ad un tasso fisiologico e del tutto normale di rinunce, ma anche di esclusioni.
Ci offre un dato numerico?
Intorno al 50%.
Una percentuale alta, non le pare?
No, come ho detto, è una percentuale fisiologica e nella sua composizione articolata. Mi spiego: tra coloro che hanno rinunciato ci sono alcuni che hanno fatto la domanda… tanto per… e che non si sono nemmeno presentati all’invito, altri che non avevano nemmeno una dichiarazione di redditi, altri che pur avendo attività non dichiarano quasi nulla al fisco, altri che pur avendo un lavoro hanno contratti a tempo parziale o a tempo determinato ( gli stagionali nel settore alberghiero), ed altri che effettivamente non avevano risorse sufficienti a poter acquisire; Lei può ben capire che l’accesso al credito bancario ed ovvero il mutuo, richiede la necessità di avere un reddito fisso ed adeguato all’importo da mutuare . Altre persone sono state escluse direttamente da noi o perché avevano un reddito superiore a quello max consentito dalla convenzione o che avevano altra casa di proprietà all’interno del nucleo familiare o che addirittura avevano perso il requisito di preferenza .
Ma è vero che le case restano invendute?
Su 53 appartamenti, ancora da vendere ne restano 6 o 7 : Le preciso che 2 alloggi sono stati assegnati a due proprietari del terreno che avevano i requisiti e il diritto di prelazione nell’accesso e poi n. 8 alloggi la società ha deciso di renderli disponibili alla locazione se il bilancio economico sarà effettivamente soddisfatto.
Quindi ne sono stati venduti 40/41?
No, già impegnati sono 33, e ne restano ancora 6 – 7.
Il segretario del Pd, Lucia Gargiulo, ha paventato che l’housing sociale nato a favore dei cittadini di S.Agnello, a causa delle rinunce, possa portare all’acquisto da parte dei non residenti. E’ vero?
E’ una ipotesi oggettivamente impossibile.
Ci spiega perchè?
L’elenco dei sorteggiati è pari a 560 persone di cui 250 sono quelli residenti nel Comune di Sant’Agnello. Tra rinunce ed adesioni siamo arrivati intorno al numero 90. Come già detto , siccome mancano ancora solo 6 -7 alloggi da vendere , ritengo sia del tutto impossibile che anche un solo alloggio venga acquisito da un soggetto non residente nel Comune di Sant’Agnello..
Ma fino ad oggi chi ha comprato è residente a S.Agnello?
Sono tutti santanellesi, come previsto dalla convenzione.
Come si spiega la protesta che impazza allora?
Ci sono alcune persone che hanno dovuto purtroppo e molto dignitosamente rinunciare… e ci dispiace…; ma ci sono anche persone che sono state escluse ed ora provano a mettere tutto in chiave polemica. Ho visto sui social che tra i più attivi contestatori risiede proprio uno di quelli che al momento dell’incontro ha dichiarato di non aver reddito. Lei comprende che in assenza di una dichiarazione dei redditi o di denaro tracciabile non possiamo istruire l’iter per l’acquisto, dal momento che mancano i presupposti di “bancabilità”, come si dice in gergo. Allora, questi signori piuttosto che tacere e ritornare nell’ambito della legalità, preferiscono alimentare accuse, ma si tratta di polemiche strumentali e non giustificate.
Andiamo ad un altro argomento critico spesso utilizzato: non c’è chiarezza sui costi. Vogliamo dire quanto si deve pagare per un appartamento in housing sociale?
I costi variano da abitazione ad abitazione. In ogni caso, il “range” oscilla tra i 250mila euro ed i 330 mila. Parliamo di abitazioni di media circa 65 mq utili netti ; ma molti alloggi hanno spazi esterni molto generosi (terrazzi, porticati, giardini privati) e che ovviamente incidono sul costo globale dell’alloggio; più spazi pertinenziali ha all’alloggio e , ovviamente, più costa. Ed ovviamente in tale costo viene ricompresa anche il box auto e una quota parte di spazi di pertinenza (spazi di relazione per adulti e per bambini) . E poi c’è un profilo che non viene considerato a sufficienza: Si tratta di un edificio di nuova costruzione classificato ad alta sostenibilità ambientale; un vero e proprio esempio unico di edilizia moderna ed efficiente sotto il profilo energetico , con strutture antisismiche , con energia prodotta dal sole, con i rifiuti differenziati all’origine, con il recupero e riciclo delle acque di pioggia , con la fibra in ogni abitazione etc…..
E tenga conto che all’intervento di housing si associa la realizzazione di un parco aperto al pubblico di 12 mq che la societa SHS srl deve attrezzare con costi a suo carico anche per la gestione.
Ma qual è la tipologia sociale di chi compra?
Classe media. Marittimo, meccanico,idraulico, pasticcieri,un cuoco, pensionato, studente. Nella lista degli acquirenti non vi è un solo professionista o altro soggetto che per definizione avrebbe più possibilità di acquisire un alloggio. Vorrei ancora una volta chiarire che l’housing sociale non è edilizia pubblica e/o economico e popolare assistita dal contributo sociale dello Stato o della Regione e che per definizione ne ha più diritto chi ha più basso reddito o addirittura nulla. La selezione degli aspiranti acquirenti è stata fatta valutando non chi aveva reddito piu basso ma chi non aveva un reddito troppo alto : per esempio una famiglia mnoreddito di 4 persone non avrebbe dovuto avere più di 65 mila euro lordi annui. L’Housing sociale , viceversa, si rivolge ad una classe media che non è abbastanza povera per accedere alle “case popolari” e non è abbastanza ricca da poter comprare sul mercato libero e, dove i prezzi non sono affatto quelli che proponiamo noi sulla base della convenzione.
Sempre secondo i critici, questa operazione dell’housing sociale è una speculazione edilizia con pochi benefici pubblici e grandi guadagni privati. E’ vero?
Facciamo due conti e verifichiamo come stanno le cose. Abbiamo acquistato un terreno da 17mila metri quadrati per 2milioni e 300mila euro. A questi vanno aggiunti quasi nove milioni di euro per la costruzione degli alloggi oltre costi e spese generali per altri 2 milioni circa . Al termine delle vendite dovremmo incassare 13- 14 milioni di euro, in più ci sono 8 appartamenti da fittare e da cui riscuoteremo solo il canone. Lascio a voi giudicare se a fronte di tutti i rischi imprenditoriali che si corrono a realizzare impresa in penisola sorrentina se il margine di ricavo sia proporzionato o meno. Sfido chiunque a fare conti insieme a me .
E proprio sul termine sociale molti si sono rinzelati. Cosa c’è di sociale in questo progetto di finanza?
C’è un parco a verde da 12 mila metri quadrati, da noi attrezzato e da noi gestito a favore della comunità e non solo di chi ha comprato casa, c’è un parcheggio pubblico da 300metri quadrati . Ci sono prezzi, al di là delle polemiche, che non sono quelli di mercato per una casa di nuova costruzione.
Un ultimo aspetto. Si è detto che la società che ha garantito con polizza fideiussoria gli acquisti delle case fosse nella black-list di Bankitalia. Un fatto grave, se vero. Lei che dice?
La questione è stata sollevata una volta, ma poi non mi pare sia stata più ripresa e non è un caso, forse, se su quest’argomento è calato il silenzio. In una operazione complessa come questa la legge prevede che tutte le somme che vengono pagate dagli acquirenti devono essere garantite da una polizza fideiussoria, nel caso le case non fossero realizzate o sopravvenissero problemi . Le somme anticipate devono essere coperte da garanzia. E questo non è un piacere che si fa alle persone perché è un disposizione di legge a cui avremmo volentieri voluto fare a meno dal momento che ogni polizza fideiussoria “escutibile a prima richiesta” ci costa circa 4.000 euro ad appartamento. La compagnia che abbiamo utilizzato è la ATRADIUS INSURANCE , e basta cliccare su Internet per vedere di che si tratta. In ogni caso non tutte le compagnie assicurative possono rilasciare questi tipi di polizze ma solo quelle che sono iscritte in uno speciale elenco della Banca di Italia e nell’elenco ISVAP.