I ristoratori vicani scrivono a De Luca

Un documento inviato al presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, per accendere i riflettori sull’importanza di “comunicare i ristoranti”. È questa l’iniziativa messa in campo da circa quaranta ristoratori di Vico Equense per chiedere il sostegno istituzionale al rilancio del settore. Un fronte comune, un’azione coordinata e concordata, una prova di dialogo interna e di capacità organizzativa e propositiva rispetto ad enti e istituzioni. Gli operatori firmatari della missiva auspicano, infatti, che la regione Campania, dopo la predisposizione delle linee guida, avvii anche una campagna per sottolineare l’importanza dei ristoranti, che sono anche e soprattutto luoghi sicuri di socialità e di divertimento. Questo il testo del documento stilato dai ristoratori vicani e inviato al governatore campano.

 

 

Illustrissimo Presidente,

Il settore della Ristorazione è ormai ripartito e  molti si apprestano a farlo nei prossimi giorni; le linee guida tanto attese hanno rasserenato gli animi, quanto mai provati, di  migliaia di operatori sull’ orlo di una “crisi di nervi” e di un ipotizzabile  “tracollo finanziario”,  opzione tuttavia non ancora scongiurata; rimane altresì  apprezzabile lo sforzo messo in campo dalla Regioni, ed in particolare dalla nostra,  nell’ aver condiviso norme univoche  a livello nazionale, ispirate dal buon senso e dalla responsabilità.

Di sicuro è una ripartenza ma la strada è ancora lunga e in salita, senza il turismo internazionale e con una minore capacità di spesa degli italiani.

Negli ultimi mesi peraltro il luogo Ristorante da “centro di socialità e relazione” sembra essere stato messo sotto accusa, non sempre a ragione, come principale o quasi esclusivo luogo di possibile contagio, da chi in modo irresponsabile, e nella giungla di una comunicazione incontrollata, non ha valutato i danni causati all’ intero settore. Dobbiamo invertire la rotta.

Noi ristoratori siamo chiamati ad un ruolo di grande responsabilità verso i nostri ospiti, e lo facciamo pima di tutto per noi stessi, perché un operatore ristorativo accoglie nella propria azienda come fosse la propria casa, dovendo tutelare in primis la salute di se stessi e dei propri cari, dal momento che il meraviglioso esperimento di azienda a conduzione familiare rappresenti l’ossatura portante del nostro sistema ristorativo.

Occorre pertanto un’azione di comunicazione decisa, affinché si possa invertire la tendenza e far ritornare i nostri ristoranti luoghi di socialità e di divertimento, nel pieno rispetto delle normative di sicurezza che di sicuro andranno anche aldilà delle prassi imposte, per allontanare l’idea distorta di luoghi poco sicuri.

Detto ciò, noi ci impegneremo affinché, anche il gesto poco allegro del rilevare la temperatura, o della mascherina sempre al viso o di un paventato “identikit personale”, possano diventare addirittura parte di un intrattenimento giocoso e preludio di qualche ora di svago.

Occorre ricreare quel clima di fiducia per far tornare da noi nostri ospiti.

Inoltre anche i controlli, giusti e dovuti, dovrebbero agire in maniera discreta, soprattutto durante le ore di servizio, e con grande raccordo e conoscenza delle normative da applicare.

Certi che vorrà sostenerci ed aiutarci in questo cambio di prospettiva, e lo farà nei tempi e nei modi che riterrà utili, noi Ristoratori di Vico Equense chiediamo di non spegnere i riflettori su un settore che serve sostenere, un settore senz’altro vitale e vivace, ma ad oggi dal futuro economico ancora troppo incerto.

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