L’accusa di Esposito (PODEMOS): “Sui PIP state mettendo una pezza”
Alla seduta di Consiglio comunale di lunedì scorso è stato suonato il requiem dei PIP. Lo ha detto chiaramente nel corso della discussione Raffaele Esposito.
L’intervento sul punto del capogruppo di Podemos è stato inequivocabile.
Quella di questa sera rappresenta una forma di mediazione all’interno della maggioranza. L’assenza del capogruppo della maggioranza fa capire che è un argomento duro, forte, sul quale non c’è coesione. Non è la strada per risolvere il problema degli operatori. E’ una pezza come si fa in politica.
Ancora più inequivocabile è stata la mancata replica a quella accuse.
La delusione degli imprenditori
Il Sindaco Vincenzo Iaccarino ed i suoi hanno incassato in silenzio. Un silenzio assordante che ancora rimbomba nella mente di quegli operatori economici che avevano deciso di assistere ai lavori consiliari. A guidarli Michele Gargiulo dell’ Antica Torrefazione Giuseppe Maresca. Gargiulo era stato uno di quelli che più si era battuto. Poco più di un mese fa aveva promosso un incontro con il Sindaco Iaccarino. Nel corso di quell’incontro nacque l’idea di avanzare un’istanza al Comune da parte di una serie di imprenditori, al fine di chiedere un’accelerata sui PIP.
Successivamente il Partito Democratico decise di adottare quell’iniziativa, di farla sua. Predispose così una mozione da portare all’attenzione dell’intero Consiglio comunale. Quella mozione è finita poi nelle mani della maggioranza. E’ stata limata e mediata, rilimata e rimediata, fino a trasformarsi nella “…pezza” a cui faceva riferimento Esposito.
Insomma lunedì sera si è deciso di non decidere.
Non a caso alla fine si è votato in questo modo.
Dare indirizzo all’UTC di avviare il procedimento amministrativo adottando tutti gli adempimenti necessari finalizzati alla realizzazione del PIP nella zona prevista dal PRG o, in subordine, in altra zona che dovesse essere all’uopo ritenuta idonea a soddisfare l’esigenza della realtà imprenditoriale.
Il triplo balzo all’indietro
Già perché forse qualcuno avrà dimenticato, ma due anni e mezzo fa, il Consiglio comunale aveva invece votato gli indirizzi per la realizzazione dei PIP di via Cavone. Era il 26 settembre del 2014 con la delibera numero 30 si decideva di
Manifestare interesse all’idea progettuale presentata dalla GEMAR S.p.A.
Quella delibera non morì là, anzi.
Dopo oltre un anno, gennaio 2016, il Funzionario responsabile del settore, proprio in virtù di quella delibera, conferì l’incarico per la redazione del piano attuativo all’architetto Rodolfo Santovito. Costo 3.807,00 euro. Il tecnico incaricato a maggio depositò il suo elaborato. A giugno si insediò la nuova Amministrazione.
Non sanno cosa vogliono
Il resto è la storia di questi giorni. Una storia in cui si girano le lancette indietro e si riporta l’orologio a prima di quel 30 settembre 2014. A prima di quella delibera numero 30.
Senza dirlo perché in realtà, a partire dal Sindaco Vincenzo Iaccarino, non sanno che fare.
Vogliono accontentare gli imprenditori che vogliono i PIP, ma anche no.
Vogliono accontentare gli ambientalisti che non vogliono distruggere un agrumeto di 30 mila metri, ma anche no.
Vogliono accontentare la GEMAR S.p.A. che ha presentato il project financing, ma anche no.
Vogliono accontentare il Capogruppo di maggioranza Marilena Alberino che non vuole i PIP sotto al balcone di casa, ama anche no.
In altri termini vogliono i PIP, ma anche no.
Vogliono, vogliono, vogliono, ma vogliono così tanto che non sanno più cosa vogliono, perciò alla fine preferiscono lasciare fare a chi verrà dopo.
Ci si mettesse l’anima in pace.