Il fatto: il 25 agosto 2016 un incendio in piazza Nerano comporta l’inibizione del traffico pedonale sul sentiero verso la Baia di Ieranto. Tradotta nell’ordinanza n° 164 del 26 agosto 2016, come segue: CHIUSURA AD HORAS al transito pedonale della strada comunale Ieranto, al fine di salvaguardare la pubblica e privata incolumità, fino al ripristino delle normali condizioni di sicurezza.
Esattamente 7 mesi dopo l’accaduto, cosa è cambiato? Niente! La situazione di fatto è uguale e identica al giorno della chiusura del sentiero. Su una colonna di cemento sono affissi un cartello di divieto d’accesso in riferimento all’ordinanza n° 164 e subito sotto un cartello di pericolo caduta massi; entrambi i cartelli sono replicati su una transenna posta per impedire il passaggio pedonale, ma che in realtà potrebbe essere spostata, ribaltata o addirittura portata via da chiunque. Sulla stessa transenna, il FAI – Fondo Ambiente Italiano – preoccupandosi giustamente della sicurezza sia degli avventori locali che degli stranieri – si è premurato di affiggere un altro cartello dove si legge:
“ATTENZIONE – Si avvisa che in seguito all’ordinanza che dispone la chiusura al transito pedonale di via Ieranto per i pericoli conseguenti all’incendio di Monte San Costanzo del 25 agosto scorso (ordinanza sindacale n° 164), tutte le attività e le proposte di visita previste dal nostro calendario alla Baia di Ieranto sono sospese.”
Il messaggio è tradotto in inglese e tedesco.
Ora, al di là del danno sicuramente significativo a scapito degli escursionisti FAI, la faccenda politica è ancora più grave, avendo una doppia valenza che richiama l’attenzione di due assessorati fondamentali – manutenzione e turismo – ancor di più in un territorio a vocazione turistica come il nostro.
Entrambi dovrebbero farsi portatori esemplari nell’amministrare in maniera celere ed efficace; circostanze che ahimè, ad oggi non si sono verificate nemmeno per la Baia di Ieranto, perla rara dall’eccezionale bellezza e connubio unico di natura, arte e cultura.
Un buon amministratore è come un genitore che non trascura la sua famiglia; conosce le proprie responsabilità e si adopera affinché non manchi nulla alla sua famiglia; agisce con giudizio e senso pratico, pensando sì al presente, ma soprattutto al futuro dei suoi figli.
Con questa semplice metafora voglio ribadire quanto a parer mio ritengo inutile un tipo di politica che si basa su chiacchiere e demagogia, dando luogo a molte parole e pochi fatti. Fatti che spesso si traducono in interventi “a pioggia” che possono fungere da contentino, ma non risolvono i problemi!
Ancor di più, rispetto alla situazione di Ieranto, considero inconcepibile la mancanza di intervento e il grave ritardo accumulato nella gestione dagli assessorati manutenzione e turismo.
Per quanto riguarda la sicurezza, mi chiedo: può una semplice transenna libera scongiurare il pericolo cui possono esporti persone poco attente, o semplicemente stranieri che non parlino inglese o tedesco?
Per quanto riguarda il discorso turismo, si parla tanto di fiere estere, progetti, sentieri e poi? La materia è ampia; le pagine di Agorà non basterebbero a dipanare questioni che paradossalmente – grazie alle risorse e bellezze genuinamente offerte dal nostro territorio – sono semplici al punto da non dover essere nemmeno spiegate, solo messe a sistema: bisogna essere capaci di intervenire e con rapidità per riabilitare la via per la Baia di Ieranto!
Baia che con 389 recensioni, a quasi pieni voti, si posiziona al 1° posto rispetto a tutte le attrazioni recensite sul territorio di Massa Lubrense. I viaggiatori parlano chiaro attraverso Trip Advisor “Poesia della Natura”, “il Paradiso a Massa Lubrense”, “Incantevole”, “Da Vivere…” e parlano chiaro anche le recensioni di visite post divieto – a riprova che un’ordinanza rimane solo un documento con cui l’amministrazione si è messa al sicuro rispetto a potenziali incidenti, ma che assolutamente non garantisce sicurezza ai visitatori!
Allora, comprovata la fondamentale importanza che la Baia di Ieranto riveste sotto l’aspetto culturale, naturalistico, e non da meno turistico, continuo a domandarmi stupito come sia possibile che l’amministrazione non sia ancora intervenuta, sebbene siamo alle porte – ormai aperte – della stagione turistica 2017. In certi casi, la priorità è talmente evidente che non si può far finta di nulla aspettando che arrivi qualcuno a risolvere il problema, o rimandando la soluzione a tempi migliori. Ai fini della riapertura del sentiero è necessaria una messa in sicurezza che costi tot.? Bene. Preso atto di ciò, è dote dell’amministratore sapiente, la capacità di tagliare altre spese più o meno utili, ma da due anni a questa parte spesso futili, per operare rapidamente e con efficacia laddove c’è una priorità assoluta! Perché non destinare a Ieranto i fondi comunali della tassa di soggiorno? Perché non proporre al FAI – sempre aperto, operativo e collaborativo con la precedente amministrazione – una soluzione di concerto tra le parti per velocizzare il tutto?
Le “strade” ci sono, ma per percorrerle bisogna renderle agibili!
Ora che vi ho dato la ricetta e anche la possibile cura, non vi resta che attivarvi!