“Oggi con l’amico Consigliere comunale Michele Maresca ho verificato la situazione dell’Unità di Igiene Mentale ubicata a Sorrento che serve come presidio ed unità operativa i servizi sanitari di tutta la Penisola”. Cosí il consigliere regionale della Campania, Alfonso Longobardi, vicepresidente della commissione Bilancio.
“Presso la struttura a Sorrento si effettuano sia servizi ambulatoriali sia di day hospital e vi sono anche posti letto dedicati all’assistenza psichiatrica – continua Longobardi-. Complessivamente i pazienti in cura seguiti sono oltre 1000. Sono numeri importantissimi che non si possono sottovalutare e occorre fare ogni sforzo per non perdere il Presidio.
La Costiera infatti ha particolari caratteristiche, oltre alle note criticità di traffico e mobilità, e la popolazione in diversi mesi dell’anno raggiunge picchi di 200mila persone tra residenti e turisti (considerando anche i numerosi arrivi di crocieristi).
Non a caso spesso richiedono assistenza anche numerosi cittadini stranieri.
Rivolgo quindi un appello ed un sostegno agli amici sindaci affinché si possano individuare soluzioni concrete senza escludere l’integrazione tra ospedale e territorio.
L’Asl Napoli 3 Sud, nell’ambito della propria autonoma programmazione, sta valutando di spostare ad altre sedi l’Unità di Igiene Mentale.
Dobbiamo salvare il Presidio sulla Penisola Sorrentina ed in tal senso mi attiverò per trovare soluzioni idonee così da non togliere a Cittadini e pazienti una attività sanitaria e assistenziale indispensabile.
In zona reputo una buona soluzione praticabile quella ipotizzata sul Distretto Asl di Sant’Agnello che ha diversi spazi idonei nei quali continuare a garantire l’assistenza ambulatoriale dell’igiene mentale.
Inoltre, in particolare per non perdere i posti letto della Struttura Intermedia Residenziale (SIR), verifichero’ quali altri immobili sono in condizioni tecniche e logistiche per ospitare i pazienti.
Il vero obiettivo deve essere quello di rispondere seriamente al fabbisogno effettivo dell’igiene mentale sul territorio, considerando che quella delle complicanze psichiatriche è una patologia in aumento e solo con una seria programmazione si può garantire una appropriata assistenza sanitaria ed evitare un dispendio di risorse pubbliche per rincorrere l’emergenza del momento”.