SERVIZIO A CURA DI SALVATORE FOGGIANO. Il 2 Giugno scorso sono scaduti i due anni di proroga che il Santo Padre ha concesso al Cardinale Crescenzio Sepe come Vescovo di Napoli (avendo dato le dimissioni nel 2018 al compimento dei 75 anni come prevede il codice canonico) e si avvicina il momento della successione, probabilmente dopo la festa di San Gennaro il 19 Settembre prossimo. Sepe dopo un lungo servizio presso la Santa Sede viene elevato alla dignità vescovile da San Giovanni Paolo II nel 2001 dopo aver organizzato il grande giubileo dell’anno 2000 e nel 2006 Benedetto XVI lo crea Cardinale inviandolo a Napoli come nuovo Vescovo in sostituzione del Cardinale Michele Giordano.
Fin da subito chiarisce che la sua opera pastorale sarà improntata a ridare dignità al popolo napoletano e alla città di Napoli, troppo spesso dimenticati. Vuole essere un vescovo in mezzo al suo popolo e lo dimostra riorganizzando i decanati e nominando nuovi collaboratori che portino la sua voce ovunque in città e la sua benedizione con la quale termina ogni incontro “ A Maronn’ taccumpagnn”
Nel 2008 durante la grande crisi dei rifiuti che la città vive, alza forte il suo grido di disperazione e organizza la traslazione e l’ostensione delle reliquie di San Gennaro, affinché interceda per il suo popolo che attraversa “ una delle notti più buie della sua storia”, porta il Vangelo anche nei vicoli più dimenticati ma capisce che la Parola di Dio non può convivere con la violenza della criminalità e per questo, nel 2012 scomunica i camorristi vietando i funerali e le cerimonie religiose a chi si è macchiato di gravi crimini, invitandoli due anni dopo a deporre le armi durante la celebrazione dell’Immacolata in Piazza del Gesù con una frase ormai famosa “lasciatele nelle chiese se non volete rinunciare all’anonimato, ma lasciatele” con lo straordinario effetto che il giorno dopo in alcune chiese della città effettivamente furono ritrovate delle armi.
Ecco la vera anima del pastore, colui che condanna il peccato ma mai l’uomo, che invita continuamente alla conversione. Se la conversione e la speranza sono due capisaldi, altro tassello importante sul quale fonda la sua opera è la propagazione del Rosario alla Madonna di Pompei, che spesso visita nel Santuario presiedendo in più di un’occasione la Supplica. Durante i suoi anni napoletani stabilisce un piccolo primato, infatti, è l’unico cardinale napoletano che accoglie a Napoli il Papa due volte e due Papi diversi: nel 2007 Benedetto XVI e nel 2015 Francesco che incoraggiano il vescovo ed il suo popolo ad andare avanti nei passi della Fede, quella stessa Fede unita alla solidarietà che ha permesso al cardinale di dar vita a numerose opere di beneficenza in favore dei più poveri, ultima in ordine di tempo la casa per i senza dimora aperta durante la pandemia da coronavirus. Dunque tra qualche settimana Napoli dovrà salutare il suo Vescovo ma per l’amore che ha dato alla città certamente ricambiato, si interromperà il suo governo ma non certo questo legame solido, egli continuerà da Vescovo emerito a pregare per il suo popolo ed il suo popolo continuerà a pregare per lui.
Salvatore Foggiano
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Una risposta a “Il Cardinale Sepe si appresta a “lasciare” Napoli: si apre la successione”
Sepe è stato fatto cardinale da Giovanni Paolo II nel concistoro del 21 febbraio 2001 e nominato prefetto di Propaganda Fide. Benedetto lo ha solo trasferito a Napoli dopo lo scandalo Balducci,Anemone e altri a cui Sepe aveva affidato i beni immobiliari del suo dicastero…