IL CICLO DI VITA DELL’INDIVIDUO ADOLESCENZA: CAUSE, COSEGUENZE, RIMEDI DEL PERIODO PIU’ TEMUTO DAI GENITORI

L’adolescenza, dal latino “adolescere” ossia crescere, è il periodo che fa da spartiacque tra la fanciullezza e l’età adulta. Come ogni fase di transizione porta con sé diversi aspetti problematici. In primis, non si è ancora grandi ma neppure più bambini, gli ormoni prendono il comando e l’umore sembra divertirsi a girare sulle montagne russe, il corpo si trasforma in modi non sempre piacevoli e tutto assume un tono piuttosto drammatico per i ragazzi che ne subiscono le conseguenze, e devastante per i familiari che si ritrovano ogni giorno a giocare con la roulette russa. Come si sarà svegliato stamattina? Proviamo ad approfondire i vari aspetti. Dicevamo, non sono ancora abbastanza grandi per uscire e fare nottata da soli, per prendere importanti decisione in autonomia, per guidare la macchina o la moto, però sentono la necessità di più spazio, di maggiore distanza dai genitori poiché dover dipendere dall’adulto è fastidioso. Non sono neanche più bambini per cui, tante richieste che nella fanciullezza venivano accolte dai genitori come “normali”, adesso risultano inappropriate o le percepiscono come tali: come farsi coccolare in un momento di sconforto, poter raccontare di una delusione o di una gioia. Adesso, mugugni e improperi accompagnano le timide richieste di spiegazione di qualche genitore. Gli ormoni prendono il comando e il corpo si trasforma rapidamente, in realtà le trasformazioni del corpo sono ancor più evidenti nei primi anni di vita ma adesso il ragazzo o la ragazza ne è consapevole, è uno spettatore cosciente e partecipe di quel cambiamento a cui, ogni giorno, deve attribuire un significato. Chi sono? Se non sono e non mi sento quello di ieri, come faccio a riconoscermi? E allora si sperimenta passando spesso da un estremo all’altro, nel modo di vestire, nel taglio di capelli, nelle scelte dei colori, nelle amicizie così come per i primi amori. Sperimentare l’estremo diventa un modo per cercare la propria identità e questo non può non avere un effetto sull’umore. La ricerca di sé e della propria identità, come dicevamo, fa assumere a tutto un tono particolarmente drammatico. Gli adolescenti passano dall’essere intricati filosofi del senso della vita ad apatici e superficiali nella stessa giornata. Non a caso è difficile diagnosticare un disturbo di personalità in questa fase di vita, proprio per i suddetti motivi. Un tono dell’umore spesso basso non fa del ragazzo un depresso ad esempio. Tuttavia, lo sguardo di un esperto (psicoterapeuta o psichiatra) e la testistica dedicata a questa specifica fase di vita possono dirimere i dubbi nel caso in cui ve ne fossero.

Cari genitori, navigare in questo mare tempestoso è sicuramente duro e ostinarsi a tenere il timone a dritta quando il mare è così mosso forse non è la scelta migliore. Non siamo abili marinaie, anzi, non lo siamo proprio, ma la metafora è di facile intuizione. La nave va guidata con cautela ed attenzione in questi anni, ma senza ostinarsi e remare contro a tutti i costi, anche perché, con la natura c’è poco da dialogare. Qualche volta sarà piacevole chiacchierare con loro e sentire dallo spessore del discorso che stanno crescendo, altre volte ci saranno porte sbattute o silenzi assordanti. Un po’ di pazienza. Siate disposti a cambiare rotta, ad assecondare ogni tanto il mare, a fare delle soste, a tornare indietro per poi avanzare. Siate comprensivi per quanto sia possibile e giusto in accordo con le vostre credenze etiche e morali, al contempo decisi quando c’è bisogno di contenere. Non c’è un piano di viaggio perfetto, né una mappa miracolosa, ma come per ogni cosa è buona norma saper miscelare flessibilità e confini. Se qualche volta è possibile ridiscutere le regole che a 13 anni non possono essere quelle che aveva a 9, è anche vero che rimarcare i confini offre ai ragazzi la possibilità di sperimentare, di muoversi in uno spazio più ampio senza perdersi del tutto;  inoltre è un bel modo per acquietare i bollenti spiriti. La regola dà stabilità ed è radice. La flessibilità gli consente di guardare più lontano, di distendere i rami senza troppo timore.

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