IL CICLO DI VITA DELL’INDIVIDUO: LA RELATIVITA’ SECONDO I BAMBINI

“Quando un uomo siede vicino ad una ragazza carina per un’ora, sembra che sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa accesa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora” Questa è la relatività di Einstein come se l’avesse spiegata ad un bambino. Ma per loro, cos’è il tempo? Sono sei lunghi anni, quando sono in attesa dal dentista e non posso giocare, né fare i compiti che, come nel peggiore degli incubi, mi attendono a casa. É un minuto il tempo del gioco anche se mamma e papà mi dicono che sto da ore. É infinito il tempo che trascorro a scuola, tranne quando giochiamo. La mastra la chiama l’ora di gioco, a me sembrano pochi secondi! E questa è la relatività secondo i bambini, spiegata ad un adulto. Nell’articolo precedente ci siamo occupate del passaggio al nido o alla scuola dell’infanzia, il tempo merita una riflessione che ben si inserisce in questa fase di cambiamento. É il passaggio da casa a scuola, ma è anche il passaggio da “sto tutto il giorno a casa o con i nonni” a “sto per diverse ore a scuola lontano da ciò che conosco e che mi fa sentire protetto”. É il passaggio dal tempo che il bambino poteva trascorrere dormendo, giocando o tra le braccia di mamma, ad un tempo lungo in cui deve condividere i giochi con altri bambini, rispettare delle regole nuove e non alzarsi tardi al mattino. Sebbene gli orari siano un tantino più flessibili al nido o alle materne, c’è comunque un orario di massima da rispettare. Regola che, diventa ancora più ferrea, al passaggio alla primaria. In prima elementare, il bambino non solo dovrà passare diverse ore lontano da casa, ma molto tempo sacrificato nel banchetto. Alcuni bambini infatti, confondono il ripiano su cui si poggiano i libri, proprio sotto il banco, con una sorta di chaise longue su cui stendere le gambette. Se ci pensiamo per un attimo, è dura passare da lunghe giornate di gioco più o meno libero ad ore fermi nei banchi. La scuola di oggi è più sensibile al tema e, le insegnanti, incoraggiano i bambini ad usare diversamente lo spazio classe, almeno nei primi anni. Sono molti i docenti che spostano i banchi per consentire una dimensione circolare in cui il bambino può sentirsi più libero o alterano momenti ludici e di movimento a quelli più strettamente didattici, proprio per consentire ai piccoli di adattarsi pian piano. Il tempo è relativo, soprattutto per i più piccoli ed è buona norma ricordarcelo. Se per noi è stressante e scomodo stare ore in fila alla posta, se è noioso e snervante stare in sala d’attesa dal medico, possiamo ben comprendere, abbassandoci un pò e provando a guardare il mondo dall’altezza dei nostri piccoli, quanto possa essere frustrante stare al ristornare seduti a tavola per ore. Magari mentre gli adulti chiacchierano di cose di cui non capisco molto o che non mi interessano. È terribile dover passare già molte ore a scuola seduti nel banco per poi doversi sedere ancora a casa per fare i compiti. Proviamo ad assumere ogni giorno la loro prospettiva, specialmente quando sentiamo di non comprenderli o che quello che ci rimandano è solo un capriccio, proviamo ad indossare le loro “scarpe” assumendo per un tempo lungo una postura per noi scomoda, proviamo ad ascoltare o a fare cose che non sono nel nostro interesse e sarà più facile capirli.  Non sempre il tempo però è relativo, ci sono gli orari e le scadenze e le regole. È vero! Possiamo accompagnarli nella gestione del tempo e dello spazio, dal risveglio alla nanna passando per la scuola, i compiti e tutte le attività pomeridiane. In che modo? Svegliandoli un pochino prima se la mattina sono pigri e lenti, così che possano prepararsi senza martellarli fino allo sfinimento. Concordiamo con loro i tempi del pomeriggio: quando fare cosa, che tempo dedicare ai compiti e quanto al gioco libero o allo sport. Magari costruendo insieme un planner colorato ed animato da attaccare in cameretta. Spazio alla creatività. Se guardiamo il mondo con i loro occhi, mantenendoci pur sempre adulti, la loro fantasia farà il resto.

 

 

Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068

Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043

 

Exit mobile version