(Servizio a cura di Marialuigia Foggiano)
TITOLO: Qualcosa di vero
AUTORE: Barbara Fiorio
EDITORE: Feltrinelli
GENERE: Narrativa contemporanea
PREZZO: 9.50 ( prezzo di questa edizione) disponibile anche in e-book
DATA DI PUBBLICAZIONE I Edizione ne “I Narratori ” Aprile 2015
I Edizione nell’universale economica Feltrinelli 2017
TRAMA:
Giulia è una pubblicitaria di successo e lavora in un’agenzia insieme ( tra gli altri) al suo amico e collega Lorenzo. È single e non sembra avvertire neppure un briciolo di istinto materno. Un giorno però, di ritorno a casa, si imbatte sul pianerottolo in una dolce creatura di circa nove anni che le chiede compagnia perché la mamma non c’è. Inizia così una tenera amicizia che si alimenta anche delle fiabe che Giulia racconta a Rebecca ogni volta che la piccola rimane misteriosamente a casa da sola. Le fiabe in questione però non sono quelle che tutti i bambini conoscono, ma bensì le versioni originali e terribili delle stesse. D’altro canto però, non è certo dei mostri delle fiabe che la piccola Rebecca ha paura, perché spesso i mostri si nascondono in tutte le storie, anche le più semplici e per sconfiggerli è necessario qualcosa di vero.
IL PENSIERO
Uno dei tanti vantaggi che offre la passione della lettura è la continua possibilità di scoprire nuovi autori e\o autrici, ed è appunto quello che mi è successo con questo romanzo. Ammetto, infatti, che sino ad ora non avevo letto nulla della Fiorio, ma devo dire che questo romanzo si è rivelato una piacevolissima sorpresa, l’ho letto, anzi divorato, in soli due giorni e sicuramente leggerò anche gli altri di questa autrice. La Fiorio con una penna semplice e pulita narra una storia da cui difficilmente vi staccherete. Oltre allo stile, ironico ma allo stesso tempo semplice e delicato, ciò che mi ha colpito in questo romanzo è il suo essere “vero” o potremmo dire verosimile, tutti i personaggi, infatti, sono uomini e donne come noi, che si mostrano al lettore con tutti i loro pregi e i loro difetti. Come dicevo ho apprezzato molto lo stile dell’autrice e il modo in cui ha affrontato argomenti difficili e impegnativi; pur mantenendo un tono fresco, in alcune parti la sua penna diventa forte e decisa. È proprio per questo motivo che per tutta la lettura ho provato emozioni contrastanti: tenerezza e divertimento da un lato ma anche irritazione e rabbia soprattutto nella parte finale. A mio avviso, si tratta comunque di un romanzo originale e molto particolare, perchè pur essendo un libro molto realistico per certi versi sembra anche esso stesso una favola. In fondo gli elementi ci sono un po’ tutti, abbiamo il burbero dal cuore buono, una tenerissima bambina costretta a vivere una situazione difficile e un orribile antagonista. Potreste obbiettare che manca la principessa bellissima con tanto di scarpetta di cristallo.. è vero si, ma vi assicuro che sia Giulia, sia la sua vicina di casa, mamma di Rebecca, non hanno nulla da invidiare alle principesse, e fortunatamente anche loro potranno godere del sempre atteso lieto fine. Per quanto riguarda il principe azzurro.. beh quello anche c’è, magari senza titoli nobiliari e meno spavaldo dei suoi colleghi fiabeschi ma va bene lo stesso!! Quello delle fiabe del resto rappresenta un punto importante nel romanzo, Giulia infatti racconta alla piccola Rebecca la versione originale e terribile delle fiabe dei fratelli Grimm ed io su questa cosa mi sono incuriosita. Devo dire infatti, che sono una grande appassionata di favole, e in generale della letteratura per ragazzi ed è per questo motivo che ho sempre mal sopportato gli scritti dei fratelli Grimm , in passato, mi era bastato leggere soltanto alcune fiabe per metterli da parte e invece dopo aver letto questo romanzo, spinta dalla curiosità, sono andata in rete per cercare e leggerne anche altre, forse non è stata proprio una buona idea.. sono rimasta basita! altro che castelli incantati e lieto fine!!! Qui si rasenta l’horror !! Questo romanzo inoltre mi ha fatto scoprire un po’ un mondo che io non conoscevo affatto: quello della pubblicità!! Affascinante e complicato allo stesso tempo,sino ad ora non mi ero mai soffermata a pensare a tutto il lavoro che c’è dietro le pubblicità che vediamo ogni giorno. Infine, permettetemi un’ultima riflessione sulla copertina del libro, è stata una delle cose che mi ha colpito a prima vista e poi riflettendoci a mio avviso è uno dei rari casi in cui l’immagine di copertina rispecchia e racchiude in sé un po’ tutto il romanzo. In quella giovane donna a piedi nudi che si nasconde sotto il cappello di un grandissimo fungo io ci ho visto non la protagonista Giulia ma la giovane mamma di Rebecca ,soprattutto poi se consideriamo che i funghi specie quelli più belli sono velenosi.. questa ovviamente è una mia impressione, e.. lo so questa è una riflessione che presuppone la lettura del romanzo , quindi dovrei dirvi qualcosa di più sulla storia ma io preferisco non anticiparvi niente. Quanto al fungo poi.., certo anche quello ha un che di fiabesco, un enorme fungo rosso a chiazze bianche mi fa tanto bosco di cappuccetto rosso.. eh si perché poi alla fin fine chi l’ha mai visto un fungo cosi carino!?
NOTIZIE SULL’AUTRICE
Genova 1968, formazione classica, studi universitari in graphic design, un master in marketing communication. Ha lavorato per oltre un decennio nella promozione teatrale ed è stata la portavoce del presidente della provincia di Genova. Tiene corsi e laboratori di comunicazione e scrittura creativa. Ha pubblicato il saggio ironico sulle fiabe classiche “ c’era una svolta” ( Eumeswil 2009) e i romanzi “Chanel non fa scarpette di cristallo” ( Castelvecchi 2011) e “ Buona fortuna “ Mondadori 2013. Di recente è stato pubblicato un nuovo romanzo intitolato Vittoria.