Il migrante | “Ho adottato un cucciolo…”

Cari amici,
come potete intuire, nonostante il camino, non sono andato al centro grandi ustionati e sono qui; questo mese per me e la mia famiglia ha portato una grande novità: abbiamo adottato un cane.
Non è stato semplice, il canile dove siamo andati mi ha fatto un sacco di storie che ora vi dico: quando dopo aver girato tra i box abbiamo scelto il cucciolo, il responsabile mi ha detto: “ ma è sicuro? Lo sa che è un cucciolo e un cucciolo può morire nei primi giorni?” guardo mia madre e mia sorella allibito ma poi gli rispondo: “ che significa? Anche io posso morire domani o stanotte”, allora il tizio cambiando discorso mi dice che devono venire a vedere dove abito per il pre – affido, tutto sembra andare bene i giorni successivi fino a quando il giorno che devono consegnarci il cucciolo dicono che non possono darmelo perché non ho la residenza nel Lazio e a questo punto prima si beccano un cazziatone da mia madre e mia sorella e quando la volontaria, che era presente, parlandomi cerca di appianare la cosa io le dico: “ signora, però deve capire che state esagerando, se adottavo un bambino della Nigeria avrei avuto meno problemi” suscitando nella volontaria un’espressione del viso tirata, ma alla fine arriva la cucciola.
Qualcuno che li conosce mi ha detto che fanno così con tutti quelli del sud in quanto hanno la convinzione che la gente del meridione abbandona gli animali, io spero proprio che sbaglino altrimenti se nel 2021 ci sono ancora sti discorsi, addio, anche se è vero gli imbecilli sono dappertutto, anche qui dove la gente è brava e tranquilla.
A scuola, per cambiare discorso, tutto bene, abbiamo abbellito le classi per la Primavera e stiamo preparando l’orto, stando sempre attenti a non avvicinarci gli uni agli altri: questo covid… non se ne può più, anche i bambini iniziano a mostrare piccoli ed impercettibili segni di cedimento davanti alle regole.
Ora devo lasciarvi perché la cucciola starà mettendo i denti e mi sta divorando un piede ed è meglio che intervenga, noi ci sentiamo il mese prossimo.

Salvatore Foggiano

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