Cari lettori,
è da un po’ che non ci sentiamo ma con il Natale per mezzo il mese di dicembre è volato via in un attimo.
Comunque io sono rientrato qui ad Albano, la scuola è ripresa normalmente, senza problemi. Sì, siamo tornati dalle vacanze natalizie tutti contenti di rivederci e ritrovarci insieme, i bambini hanno ripreso il loro ritmo e ora siamo intenti a studiare il ciclo dell’acqua; proprio ieri abbiamo fatto un esperimento in classe per simulare una piccola pioggia da far partire da un cielo di bicchieri di carta e terminare in un piccolo catino. Però, però, il maestro, cioè io, ha dimenticato di essere imbranato e per poco non allagava tutta l’aula. Beh, cose che capitano, l’importante è che l’esperimento è poi riuscito bene e ha motivato gli alunni ad approfondire l’argomento.
Il primo giorno, nei corridoi, ho ritrovato anche un bambino che non è mio alunno con la sua domanda fissa che di tanto in tanto mi pone: “Maestro, ma la regina Elisabetta è morta?” avendo sempre una risposta negativa. Un giorno gli ho chiesto perché me lo domandasse ma lui mi ha solo detto: “E’ così vecchia”. Insomma credo di aver capito che ha un’antipatia per la regnante molto forte, chissà cosa gli avrà mai fatto.
Questi sono anche giorni molto freddi ed allora a casa con mia madre e mia sorella abbiamo deciso di accendere il camino che abbiamo in salotto, il proprietario di casa ci ha indicato dove comprare la legna; già… sembra tutto semplice ma non è così, non per noi che non abbiamo mai comprato lega. Ci avviamo a quello che credevamo un negozio, invece, dopo il cancello con l’insegna entriamo con la macchina in una specie di bosco e noi tutti vestiti con pantaloni e cappotti veniamo accolti da una signora in tuta, un po’ bassina con un block notes in mano che con modi molto cortesi ma sbrigativi ci chiede cosa vogliamo. “Sì, noi vorremmo prendere della legna per il camino ma non siamo pratici”. Allora ci spiega che si vende a quintale, che bisogna prendere quella di quercia che sta a 15 € al quintale. Mentre discutevamo il da farsi, poco lontano da me un ragazzo con una semplice canotta addosso (la temperature di circa 4 gradi) con poche accettate spaccava enormi pezzi di legna e li caricava su di un rullo dove poi venivano ulteriormente tagliati (ed io la guardo impressionato).
La signora non si accorge di questo e mi dice di mettermi in macchina e pesarmi con tutta l’auto (io che non mi peso nemmeno da solo) e quando le dico di non vedere la bilancia, con aria di chi guarda un principiante di città, mi indica un pezzo di ferro a terra al suo cortile, mi peso e senza neanche che noi tre ci accorgessimo di niente un ragazzo con una carriola mi sta riempendo il cofano dell’auto di pezzetti di legna.
Insomma è fatta ed io mi accendo una sigaretta per relax ma quando devo entrare nell’ufficio della signora per pagare, la spengo, gettandola istintivamente lontano, ma… in un mucchietto di legna e foglie e quasi distruggevo un’azienda così grande e ben avviata (!!!).
Alla fine è stato divertente fare questa esperienza e adesso non ci rimane che accendere il camino.
Ah se non scrivo per l’inizio di febbraio, cercatemi al reparto grandi ustionati.
Salvatore Foggiano