Inizia domani, in coincidenza con l’arrivo del nuovo anno, la rubrica curata da Monica Fiorentino. L’autrice ci proporrà, ogni giorno, per tutto il mese di gennaio, un suo haiku. Ma cosa è un Haiku? Ce lo spiega Monica: ”
Lo haiku (俳句) pronuncia giapponese /haiku/ con tono basso su /ha/ e tono alto su /iku/, e opzionalmente con abbassamento tonale alla fine, è un componimento poetico creato in Giappone nel secolo XVII di tre versi caratterizzati da cinque, sette e ancora cinque sillabe (5 / 7 / 5).
Tradizionalmente gli haiku non hanno alcun titolo.
Lo haiku è una poesia dai toni semplici che trae la sua forza dalle suggestioni del creato e della natura, affondando le sue radici nelle piccole cose, le cose semplici della natura e il contatto con il fluire del tempo in dialogo con la solitudine.
Per l’estrema brevità richiede una grande sintesi di pensiero e d’immagine.
In Occidente lo haiku trova la sua più sublime espressione anche nella metrica cosiddetta “all’occidentale” formata da sette, undici e ancora sette sillabe (7 / 11 / 7).
Lo haiku è il risultato di una “meditazione interiore”, “una suggestione semplice e profonda”, “la fotografia di un istante”, “la musica del silenzio”, un’emozione che così forte non esige parole; e’ la sensazione che sta al cuore di un episodio.
Tradizionalmente esso riporta il cosiddetto riferimento stagionale (o kigo), cioè un accenno alla stagione che definisce il momento dell’anno in cui viene composto o al quale è dedicato.
In Giappone pressoché ogni giornale ha una sezione riservata agli haiku. I poeti di haiku (haijin) colgono in 17 sillabe un battito di vita dell’universo”.