(Foto e articolo di Riccardo Di Martino) Una Sorrento “immersa” nella musica – che celebra il decennale della scomparsa del grande Lucio Dalla -, dal 4 marzo al 3 aprile ospita “I Colori di Lucio”, una serie di eventi legati al fenomenale artista che tanto amava questa terra.
Una grandissima organizzazione quella portata avanti dall’amministrazione comunale, guidata dal primo cittadino avv. Massimo Coppola e dall’associazione culturale Nemesi, dalla quale è nata l’idea ed è rientrata anche nelle iniziative sostenute dalla Fondazione Lucio Dalla di Bologna. I ringraziamenti vanno anche alla Fondazione Sorrento e a tantissimi altri enti, professionisti e ragazzi del territorio.
La punta di diamante, che ha da subito appassionato e incuriosito in molti, anzi, in moltissimi, e che guarda caso ha dato anche il via a queste giornate di spettacolo, è stata la presenza del noto artista Jorit, che su un muro di un palazzo adiacente la stazione EAV di Sorrento ha creato un ritratto, nel suo spettacolare stile, del “nostro” cittadino onorario Lucio Dalla.
La presenza di Jorit ha dato vita ad “intere giornate” dove molti curiosi hanno passato ore e ore ad osservare la nascita di questo grandissimo murales. Presenti spesso sul posto, e ascoltando i commenti dei numerosi fans dell’artista, di seguito cercheremo di dare alcune risposte a numerosi dubbi.
Il suo nome è Jorit Ciro Cerullo, la pronuncia è Iorit e non Giorit, originario di Quarto (Napoli) dove vive, classe 1990, per metà Olandese e per metà Napoletano ha iniziato a 13 anni per le strade della città con la bomboletta in mano e mai credeva di diventare un artista!
Specializzato in Street Art, hanno scritto di lui alcune delle più grandi riviste internazionali come The Guardian, Bbc, Middle East Eye, TeleSur e Euronews, la cosa che incuriosisce la grande maggioranza delle persone che ammira le sue opere, sono i segni molto distinguibili che crea sulle guance.
Il tutto nasce quando l’artista trascorse 3 mesi nel villaggio di Pande, in Tanzania, per svolgere attività di volontariato, lì si accorse che molti abitanti del luogo avevano questi segni sul volto, si trattava dei segni che rimandano a rituali magici-curativi africani, in particolare alla procedura della scarnificazione, rito iniziatico del passaggio dall’infanzia all’età adulta legato al momento simbolico dell’entrata dell’individuo nella tribù.
Ecco svelato il perché di questi segni che Jorit ha cosi deciso di inserire nelle sue opere, ma non finisce qui, lo stesso artista ha deciso di “marchiarsi” di questi segni, infatti nel 2020 si fece immortalare fotograficamente su di un lettino di un tatuatore proprio mentre si stava facendo creare le scarnificazioni, in modo del tutto igienicamente protetto, sul proprio volto, e in un’intervista a Kilimangiaro, proprio poco tempo fa, aveva anche affermato di aver dovuto ripetere tale pratica perché la cicatrizzazione incominciava a non far più vedere i segni.
Altro segno particolare che distingue il suo stile, come molti avranno notato sia nel lavoro fatto a Sorrento, sia seguendo i suoi canali social per le altre opere, è il creare una scritta inerente al personaggio che successivamente verrà creato, per poi coprirla con il ritratto che nascerà.
Lucio Dalla è un artista fenomenale, ma anche un grande pacifista!
E non ci poteva essere un testo più attuale in questo triste momento di “Se io fossi un angelo”, canzone che ricorda l’orrore della guerra e quanto sia importante lottare per la pace.
Tra le fotografie inserite nell’articolo potrete notare quale parte del testo è stato riportato da Jorit.
I commenti degli abitanti della penisola sono tutti di gioia e stupore nell’aver visto nascere tale opera che, diciamocelo chiaramente, non è da tutti i giorni!
Chiaramente i complimenti vanno fatti anche ai suoi collaboratori, che hanno dimostrato anche loro grandi valori e doti artistiche!
Andando sul sito icoloridilucio.it potrete trovare anche tutto il programma dell’evento.