La caduta degli dei della tecnologia

I colossi della tecnologia, tutti americani, lasciano sul terreno milioni di dollari e migliaia di lavoratori. Ed il mondo trema.

Qualcosa sta cambiando nel panorama mondiale dominato, a tutt’oggi, da poche potenti aziende che si contendono il dominio politico ed economico.

Come sia potuto accadere che poche aziende abbiano acquisito un tale potete proprio negli Stati Uniti che, storicamente, ha sempre vigilato sul pericolo rappresentato dai monopoli?

Com’è stato possibile che proprio negli Stati Uniti, paladino della democrazia moderna, si sia instaurato un pericoloso oligopolio che richiama più il sistema economico sovietico che quello di un paese democratico e liberale?

Per ammissione di alcuni esponenti di spicco dell’economia statunitense e mondiale, non siamo stati in grado di interpretare la maestosità dei cambiamenti economici, politici e sociali che la nascita di giganti come Google, Apple, Amazon e Meta hanno rappresentato.

A poco o niente sono valsi gli sforzi dell’Unione Europea che ha tentato, con colpevole ritardo, di legiferare al fine di proteggere la privacy dei cittadini e limitare la diffusione delle fake news che, oggi è chiaro a tutti, hanno influito sulle sorti politiche mondiali.

Forte degli errori del passato, oggi l’Europa si sta muovendo in anticipo cercando di definire leggi chiare e definite che andranno a regolare la vita in ciò che, ad oggi, la stessa Comunità Europea definisce Metaverso.

Un trend chiaro ed inequivocabile è che la massa sta abbandonando sempre più Facebook. Twitter non ha più l’appeal di un tempo e sotto il controllo di Elon Musk si sta inimicando anche il settore nevralgico che da sempre ne ha decretato il successo: la stampa. Infatti, è recente la notizia del ban di alcuni giornalisti dalla piattaforma dei tweet.

Tutte le trasformazioni in atto, per quanto possano sembrare distanti e di poco interesse per noi Europei ed ancor di più per noi semplici cittadini, in realtà rappresentano un cambio di direzione fondamentale.

Con l’introduzione sempre più radicata dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale, è limpido il cambiamento in atto. Un cambiamento che non vedrà, per il momento, il predominio della macchina sull’essere umano, ma che definisce nuovi scenari e richiede nuove competenze per entrare nel mondo del lavoro.

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