LA POSTA DELLA PSICOLOGA. COME ACCOGLIERE IL DOLORE DI CHI STA VIVENDO UN LUTTO (IN TUTTE LE SUE SFUMATURE)

In queste settimane estive la rubrica Psico News cambia forma: capita piuttosto spesso che ci vengano richiesti suggerimenti o consigli relativamente a tematiche specifiche, al di fuori dello  spazio consulenziale. Alcune di queste domande toccano argomenti di interesse ad ampio raggio, così abbiamo pensato di rispondere ad esse. Potete porcele scrivendoci in privato alla pagina Facebook dello studio (Studio Psicologico Romano-Di Maio) oppure ai numeri sotto indicati. Buona lettura!

Gentili dottoresse, un mio caro amico ha da poco perso una persona cara. Lo vedo stare male e non so come aiutarlo, alcune volte diventa aggressivo e mi tratta male e non mi piace il modo in cui sta reagendo. C’è qualcosa che posso fare?

Gentile lettore, grazie per la domanda che ci dà l’opportunità di rispondere ad un quesito che spesso ci viene posto e di trattare un argomento spinoso: la gestione del dolore. Partiamo dalla sua richiesta, come possiamo aiutare chi ha appena vissuto un lutto?  Parliamo di lutto sia che ci si riferisca alla morte di una persona che alla perdita del lavoro o alla fine di una relazione. Sul piano emotivo si crea una frattura, un vuoto che sembra incolmabile e che è l’origine della sofferenza. Un dato importante è il tempo, dalla sua domanda si evince che non ne è trascorso molto. Tuttavia non sappiamo bene quanto. Il tempo è rilevante in quanto è auspicabile immaginare che le reazioni non potranno scemare prima di alcune settimane; dalla nostra esperienza clinica in taluni casi anche un mese o due. Ad incidere saranno il livello della relazione con la persona deceduta, il momento della vita in cui avviene, gli effetti che questa perdita ha su chi ne subisce le conseguenze e soprattutto la rete di supporto e le risorse interne. Va da sé che maggiori saranno le risorse sociali, ambientali, cognitive ed emotive, più veloce sarà la ripresa. Questo aspetto ci dà un’indicazione importante: non possiamo pretendere che chi soffre reagisca velocemente e che lo faccia nella maniera migliore possibile. Quando chiediamo ad un amico o ad un familiare di reagire, chiediamoci se è il momento e se ha le risorse per farlo. Se il lutto è avvenuto da poco lasciamogli lo spazio per piangere o, come nel suo caso, per sentire la rabbia. Chi è alle prese con il “vuoto emotivo” è spesso spaventato, solitamente le domande sono: “Che ne sarà di me? Chi sono io adesso? Come potrò stare meglio? Quando starò meglio?”e le risposte troppo razionali come: “andrà tutto bene, starai meglio” o peggio “non puoi reagire così, non devi fare così!”, sono spesso difensive e rassicuranti per noi ma irritanti per chi le ascolta. E’ difficile accogliere il dolore altrui se prima non riusciamo a stare in contatto con il nostro. Caro lettore, provi ad ascoltare il dispiacere che sente in questo momento per il suo amico, lo accolga con fiducia perché è l’unico strumento in grado di mettervi in contatto, di farvi parlare nel silenzio e di sostenervi reciprocamente. Se la perdita è recente si metta esclusivamente in ascolto, senza sentire la pressione di doverlo rassicurare a tutti i costi. Spesso è più contenitivo un semplice: “non so cosa dirti, è veramente terribile ciò che ti è successo”, o “sono così addolorato per te, non so come aiutarti ma ci sono” o ancora può essere utile praticare il silenzio terapeutico, essere presente e basta. Chi soffre ha il diritto di stare nel dolore, anche perché è l’unico modo per superarlo, ha il diritto di disperarsi, di non mangiare, di essere arrabbiato, di non dormire. Ciò che possiamo fare è esserci e sorvegliare che ogni cosa avvenga nei limiti! E se questi dovessero essere oltrepassati o se il lutto dovesse protrarsi per un tempo eccessivo, non esitare a contattare uno specialista.

Lasciamo agli altri la consolazione delle lacrime, lasciamo che abbiano il tempo per capire che è normale e che hanno dentro di sé tutte le risorse per farcela.

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Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068

Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043