LA POSTA DELLA PSICOLOGA: L’AMORE SECONDO LA SCIENZA

Capita piuttosto spesso che ci vengano richiesti suggerimenti o consigli relativamente a tematiche specifiche, al di fuori dello spazio consulenziale. Alcune di queste domande toccano argomenti di interesse ad ampio raggio, così abbiamo pensato di rispondere ad esse. Potete porcele scrivendoci in privato alla pagina Facebook dello studio (Studio Psicologico Romano-Di Maio) oppure ai numeri sotto indicati. Buona lettura!

L’amore, il sentimento che più di ogni altro è in grado di regalarci gioie e, talvolta, anche dolori. Tante le richieste di consulenza che ci arrivano per “problemi di cuore” e, anche quando non è così, in un modo o nell’altro si finisce sempre per toccare questo argomento, nelle sue varie sfaccettature: l’amore per la vita, l’amore di sé, quello per i propri figli o per i propri genitori, oltre all’amore per il partner.

Ma vi siete mai chiesti perché ci innamoriamo?

La scienza si è posta questa domanda, fornendoci risposte che confermano quanto l’essere umano sia qualcosa di complesso e affascinante. Ci sono ancora tanti punti di domanda che rendono questo sentimento oggetto di dibattito ma ad alcune conclusioni si è arrivati e ve le riportiamo di seguito.

Alcuni studi ritengono che nell’amore si creino dei momenti di connessione speciali tra i cervelli dei due innamorati: un gruppo di neuroni si riflette in quelli dell’altro cervello, producendo così una sensazione di benessere unitamente al desiderio di far stare bene anche l’altra persona. La Prof.ssa Fredrickson dell’Università della Carolina del Nord mette in evidenza che tali momenti di micro-connessione possiamo sperimentarli con svariate persone, ma ciò che rende unico il rapporto di coppia è che in esso sono più frequenti, si ripetono: avremo migliaia di micro-momenti e questo renderà duratura la relazione. Inoltre, durante tali micro-momenti d’amore, si attivano sostanze chimiche che hanno un impatto positivo sulla salute. Chiaro che bisogna legarsi alle persone giuste per trarne energie positive e questo vale per tutti i rapporti che instauriamo. Ma di chi ci innamoriamo? La scienza ci dice che l’olfatto ha un ruolo rilevante nell’innamoramento: tenderemo ad orientarci verso odori legati ad una sequenza di DNA totalmente diversa dalla nostra. Tale meccanismo naturale sembrerebbe avere una precisa finalità: evitare accoppiamenti tra somiglianti ceppi genetici. Siamo invece orientati verso persone simili a noi sul piano dei valori e dei pensieri, fino a rafforzare a vicenda alcuni aspetti della personalità comuni. Tale sensazione di familiarità può provenire dalla somiglianza con uno dei nostri genitori, da cui ne deriva la sensazione di sentirsi al sicuro e protetti. Gli studi ci dicono inoltre che, il contatto visivo ha un ruolo importantissimo nell’innamoramento: gli sguardi occhi negli occhi sono più intensi e prolungati nelle coppie che si amano di più. Ciò che la scienza dice sull’amore non finisce qui e tanto si potrebbe approfondire se si è incuriositi dall’argomento. Quel che ci piace sottolineare è che, se nell’innamoramento la nostra natura ci orienta, l’Amore richiede un bell’impegno da parte nostra per accrescere sempre di più la connessione con l’altro, senza perdersi di vista.

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Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068

Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043

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