LA POSTA DELLA PSICOLOGA L’inserimento al nido: emozioni in contrasto

In queste settimane estive la rubrica Psico News cambia forma: capita piuttosto spesso che ci vengano richiesti suggerimenti o consigli relativamente a tematiche specifiche, al di fuori dello  spazio consulenziale. Alcune di queste domande toccano argomenti di interesse ad ampio raggio, così abbiamo pensato di rispondere ad esse. Potete porcele scrivendoci in privato alla pagina Facebook dello studio (Studio Psicologico Romano-Di Maio) oppure ai numeri sotto indicati. Buona lettura!

Gentili Dottoresse, è arrivato il momento dell’inserimento di mio figlio di 18 mesi circa al nido. Aspettavo questo momento con gioia: per lui, perché è bello vederlo crescere, ma anche per me, che avrei potuto così dedicare la mattina a me ed al mio lavoro. In verità, adesso che abbiamo iniziato, provo sentimenti contrastanti e temo che la mia non totale serenità possa riflettersi su di lui. E’ normale quello che sto vivendo? Come posso gestire questa situazione?

 

Cara lettrice,

per prima cosa ci sentiamo di rassicurarti rispetto ai sentimenti contrastanti di cui ci scrivi. E’ normale gioire del e con il proprio figlio dei traguardi che raggiunge ma, allo stesso tempo, percepire, con un velo di nostalgia, che qualcosa nel rapporto con lui si sta modificando. Sta crescendo, imparerà a fare sempre più cose da solo, la sua maggiore autonomia richiederà a te di fare un passo indietro, sentirai sempre più che è vero che sta benissimo con te e che ti preferisce agli altri ma che per lui diventerà piacevole stare anche con altre persone man mano che gli saranno familiari: ci riferiamo in particolare, in relazione alla tua domanda, alle educatrici del nido. D’altronde, in un sano processo di sviluppo e crescita è fondamentale che tutto ciò avvenga. Nonostante questa consapevolezza, immaginiamo dunque che tu stia facendo da qualche parte i conti con la sensazione che tuo figlio imparerà a fare a meno di te. Dal punto di vista evolutivo i bambini, nei primi anni di vita, sono alle prese con un processo di separazione sul piano emotivo dalla figura di riferimento che ha come suo esito positivo, detto in estrema sintesi, sentire fiducia e sicurezza rispetto a sé, all’altro e alla solidità di quel legame che continua ad esistere anche in sua assenza. Ci piace sempre ripetere però che non è solo il bambino che si separa dalla madre ma anche la madre che si separa dal bambino. Che il genitore abbia consapevolezza di questo è fondamentale perché gli permette di prestare attenzione anche alle sue reazioni ai passi evolutivi del figlio. Scrivi di temere che il non sentirti totalmente serena possa ripercuotersi poi su come il bambino percepirà il contesto del nido, ed è così: la serenità di un figlio passa per quella del genitore. D’altra parte sei tu che lo accompagni al nido e che lo affidi alle educatrici: se non sei tu tranquilla di questo come può il bambino fidarsi? Allora il primo suggerimento che ti diamo è quello di cercare di capire cosa ti impedisce di essere totalmente serena:  hai solo bisogno di un po’ di tempo per abituarti al cambiamento a cui abbiamo accennato prima o c’è oggettivamente qualcosa che è accaduto nell’approccio al nido che ti ha turbato? In quest’ultimo caso sarebbe importante parlarne con gli interlocutori di riferimento: stabilire una buona comunicazione con loro, creare collaborazione in merito all’obiettivo che avete in comune, avere fiducia e sentire di poter condividere pensieri e perplessità è fondamentale nella costruzione di un positivo processo di inserimento. I bambini, per quanto ancora piccoli, queste cose magari non le capiscono ancora bene ma le sentono. Un esempio per tutti: fa la differenza se il bambino si sente “strappato” dalle braccia di una madre restia a lasciarlo andare, rispetto a se viene accompagnato in quelle dell’educatrice con un bel sorriso e con fiducia. Saluta il tuo bambino prima di andare via, non farlo con l’inganno. Molto probabilmente piangerà ma sarà meglio per lui sentirsi consolato rispetto alla tristezza perché mamma è andata via piuttosto che per il senso di smarrimento e confusione perché sei sparita all’improvviso. Cerca, almeno per i primi mesi, di riprenderlo tu al nido e di dedicargli del tempo esclusivo nel resto della giornata: ciò permetterà ad entrambi di vivere in modo più soft il cambiamento e di sentire la forza e solidità della vostra relazione nonostante cominciate a trascorrere qualche ora separati.

 

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Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068

Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043

 

 

 

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