LA POSTA DELLA PSICOLOGA: “MAMMA, MA BABBO NATALE ESISTE?”

Capita piuttosto spesso che ci vengano richiesti suggerimenti o consigli relativamente a tematiche specifiche, al di fuori dello spazio consulenziale. Alcune di queste domande toccano argomenti di interesse ad ampio raggio, così abbiamo pensato di rispondere ad esse. Potete porcele scrivendoci in privato alla pagina Facebook dello studio (Studio Psicologico Romano-Di Maio) oppure ai numeri sotto indicati. Buona lettura!

Care dottoresse, mio figlio ha 6 anni e, anche quest’anno, riceverà il regalo da Babbo Natale. Io e mio marito ci stiamo però chiedendo se, adesso che è più grande, può essere il caso di svelare la vera identità di chi gli mette il regalo sotto l’albero. C’è un’età giusta per comunicare che Babbo Natale non esiste?

Cara signora, il momento giusto è quello che asseconda i bisogni di suo figlio! Solitamente i bambini fino a cinque anni credono a Babbo Natale senza riserve. Intorno ai sette anni molti cominciano a dubitare per poi smettere di crederci verso i nove anni. Data questa indicazione generale, ci chiediamo cosa ha fatto nascere in lei questa domanda. Sarebbe importante capirlo per poterle dare una risposta più precisa. Suo figlio ha avanzato qualche dubbio in merito o comincia già ad avere qualche sospetto? Perché se così fosse non le consigliamo certamente di mentire spudoratamente. Ma se invece il suo bambino è ancora fermamente convinto dell’esistenza di Babbo Natale, perché interrompere già questa fantasia? La magia del Natale è fatta anche di questo e riteniamo che sia più opportuno farla sfumare un po’ alla volta, man mano che il bambino comincerà a rendersi conto da solo del fatto che c’è qualcosa di infondato in questa storia dei pacchi lasciati sotto l’albero da un uomo barbuto vestito di rosso, che di notte entra in tutte le case in cui ci sono bambini. Non la viva nell’ottica di cercare il momento giusto in cui sedersi e parlarne, piuttosto, un po’ alla volta, cominci a lasciare qualche indizio che permetta al bambino di toccare con mano, delicatamente, la realtà. In ogni caso, quando questo momento arriverà sarà una delusione, ma d’altra parte lo è stato per tutti noi. Eppure, nonostante ciò, conserviamo un bel ricordo delle letterine a Babbo Natale scritte e imbucate, di quei giorni di attesa prima di scoprire se sotto l’albero c’era proprio ciò che attendevamo. Suo figlio è ancora piccino, il fatto che stia imparando a leggere e scrivere probabilmente lo fa apparire ai suoi occhi oramai grandicello per le favolette, ma se ancora ci crede a Babbo Natale, se nessun fratello maggiore o cuginetto più grande gli ha spiattellato in faccia la verità, gli faccia vivere il piacere di poter scrivere lui la letterina adesso che può, e non semplicemente dettarla alla mamma. Se invece pone qualche dubbio, allora provi a rilanciargli la domanda, chieda a lui cosa ne pensa di questa storia, lo rassicuri del fatto che pur dovendo rinunciare all’idea di Babbo Natale, si può comunque scrivere la letterina e “far finta” di comune accordo di spedirla a Santa Claus, pur sapendo che sarà qualcun altro a fargli trovare il regalo sotto l’albero.
Insomma, che sia un magico Natale, per grandi e piccini!

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Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068
Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043

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