LA POSTA DELLA PSICOLOGA. QUANDO FARE LA CACCA DIVENTA SPAVENTOSO

Capita piuttosto spesso che ci vengano richiesti suggerimenti o consigli relativamente a tematiche
specifiche, al di fuori dello spazio consulenziale. Alcune di queste domande toccano argomenti di
interesse ad ampio raggio, così abbiamo pensato di rispondere ad esse. Potete porcele scrivendoci in
privato alla pagina Facebook dello studio (Studio Psicologico Romano-Di Maio) oppure ai numeri
sotto indicati. Buona lettura!
Gentili Dottoresse, ho bisogno del vostro aiuto! Ho un bambino di 3 anni e mezzo
assolutamente spaventato dall’idea di dover fare la cacca nel water. Ho l’impressione che
questa paura sia scaturita dall’essersi fatto male una volta a causa della stitichezza. Da allora,
quando avverte lo stimolo, chiede di indossare il pannolino e così riesce tranquillamente.
Come posso aiutarlo ad affrontare questa paura?
Cara mamma, si armi di calma e di pazienza, ne avrà bisogno per aiutare il suo bambino a smontare
un po’ alla volta una falsa convinzione che si è creato. Da quello che ci scrive, il problema non
sembra stare tanto nella paura di farsi male, altrimenti suo figlio farebbe resistenza anche con il
pannolino, cercando di trattenersi fin quando può. Se con il pannolino riesce regolarmente dunque,
è molto più probabile che il problema sia nell’aver associato la sensazione di dolore al cambiare il
luogo in cui fare la cacca. O comunque il bambino, di fronte ad un passetto in avanti che ha sentito
come faticoso, ha avvertito come più rassicurante tornare indietro a vecchie e più familiari modalità.
Lo dice lei stessa, in questo momento il bambino è spaventato, e un bambino che ha paura ha
bisogno di un genitore che lo tranquillizzi e che serenamente lo aiuti ad affrontare questo momento.
Sarà più semplice per lei farlo se riesce a capire bene su quale fantasia ha preso forma la paura del
bambino. Ipotizziamo la paura di farsi male per colpa del wc ma non escludiamo altro. Provi a
guardare la situazione con gli occhi di un bambino: quello che per noi adulti è un atto naturale, per
lui è vedere andare via un pezzo di sé; quello che agli occhi dei grandi è un comune water, per i più
piccoli è un buco pieno d’acqua di cui non riesce a vedere il fondo e che fa anche uno strano rumore
quando si scarica, basta pigiare un pulsante ed è in grado di risucchiare tutto attraverso la sua bocca
e di farlo sparire! Provate a parlarne insieme, magari se il bambino la vede propensa ad accogliere
una sua paura, laddove invece istintivamente, spesso, ci viene da sdrammatizzare, tirerà fuori
qualche domanda o qualche dubbio che lo tormenta sulla questione. Se non lo avesse già fatto, si
consulti con il pediatra per cercare delle soluzioni preventive alla stitichezza che, in questa
situazione, certamente non è di aiuto. Provi a raccontare a suo figlio, in modo giocoso ma anche
aderente alla realtà, cosa accade al nostro corpo quando facciamo cacca; con un linguaggio molto
semplice potrebbe essere l’occasione per spiegargli anche come funziona la rete fognaria! La
naturale curiosità dei bambini di questa età può diventare infatti un valido alleato. Se fatica a
trovare le parole giuste per farsi comprendere dal bambino, possono venirle in soccorso i tanti libri
per l’infanzia pubblicati sul tema, a testimonianza di quanto questo possa essere un problema
comune. Se le resistenze verso il water sono forti nonostante l’apposito adattatore per bambini, la
sua vicinanza e le sue rassicurazioni, consideri la possibilità di passare prima dal vasino, magari
coinvolgendolo nell’acquistarlo insieme, se non lo avesse mai usato, o nel recuperarlo dallo scaffale
in cantina, nel caso lo avesse già riposto pensando non servisse più. Immaginiamo possa farle
perdere qualche volta la pazienza questa situazione ma cerchi di mantenere la calma e di evitare rimproveri e punizioni: è sempre frustrante per un bambino non essere all’altezza delle richieste dei
genitori, oltre a non sentirsi compresi. Nel caso la situazione non dovesse migliorare, le suggeriamo
di consultare un esperto in età evolutiva per avere indicazioni più specifiche e mirate sul caso.
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Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e
bioenergetico. Per info 331 7669068
Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043
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