Capita piuttosto spesso che ci vengano richiesti suggerimenti o consigli relativamente a tematiche specifiche, al di fuori dello spazio consulenziale. Alcune di queste domande toccano argomenti di interesse ad ampio raggio, così abbiamo pensato di rispondere ad esse. Potete porcele scrivendoci in privato alla pagina Facebook dello studio (Studio Psicologico Romano-Di Maio) oppure ai numeri sotto indicati. Buona lettura!
Dottoressa, salve, oggi dobbiamo assolutamente parlare di questa storia del Coronavirus perché io non dormo la notte, pure i sogni premonitori faccio!
Un saluto affettuoso a tutti i nostri lettori, ma un abbraccio sentito ai tanti colleghi psicologi e psichiatri che in questo momento delicato hanno in carico pazienti con temperamento ansioso, depressivo, con diagnosi d’ansia generalizzata o specifica, ipocondriaci et similia. Tra colleghi teniamoci la mano, dopo essercele lavate però!
Scherzi a parte, il virus partito dalla Cina e che sta spaventando a morte molti di noi, non può e non deve essere vissuto assolutamente con superficialità. Le persone si ammalano, in Cina parte della popolazione è bloccata, isolata, e questo è sicuramente triste e doloroso. Alcune persone sono morte e questo non può liquidarsi in un laconico: sta tranquillo e lavati e le mani! Sicuramente no. Tuttavia, emotivamente parlando, la situazione ci sta un po’ sfuggendo di mano. Non è nostra intenzione analizzare, in questa sede, i processi sociologici nonché antropologici, che sottendono ai meccanismi di diffusione del panico. Ci preme di più, oggi, suggerirvi qualche semplice strumento per ritrovare calma e centratura anche quando sembra che tutto vada al rovescio. E questo può essere utile per gestire il panico da virus come l’ansia da esame.
Le persone che seguiamo che, come suddetto, presentano un temperamento ansioso o hanno diagnosi di disturbo d’ansia cercano, generalmente, sempre un buon motivo per alimentare la propria inquietudine. Sembrerà strano ai più ma è proprio così, e dopo un certo tempo dall’inizio della terapia, quando i sintomi più accesi si attenuano, i pazienti non di rado si preoccupano per questo strano stato di calma. Come se non fosse affatto normale, come se dovesse accadere improvvisamente qualcosa. A differenza di altre emozioni come rabbia, gioia e dolore, la paura è infida. Il dolore si scioglie con le lacrime ed i polmoni riprendono il loro ritmo respiratorio ampio e profondo, la rabbia si esprime digrignando i denti o urlando, la gioia ci distende il volto e rilassa i muscoli. Ma la paura no! La paura si aggrappa alla bocca dello stomaco stressando, spesso, il tratto gastrointestinale e così quando siamo tesi, nervosi, spaventati, è un continuo viavai dal bagno. La paura si aggrappa al cuore ed i battiti non si contano più, ci stringe i polmoni e sembra sempre di non riuscire a respirare. Ma quello che sa fare meglio, la Paura, è insinuarsi nei pensieri. In questi giorni il tema malattie la fa da padrone ma, chi si riconosce in queste parole, sa bene che prima di questo c’è stata la paura per lo scioglimento dei ghiacciai, per le api che si estinguono come l’orso polare, per il tasso di inquinamento sempre troppo elevato. E quando niente di tutto questo li preoccupa la domanda è sempre: come mai oggi non sono agitato/a? I motivi per cui alcuni di noi vivono, per usare una metafora, come se avessero sempre il fiato corto, vanno ricercati, approfonditi e gestiti. Quello che, tuttavia, diciamo sempre ai nostri pazienti per imparare fin da subito a gestirne i sintomi e ad evitare che i pensieri vaghino eccessivamente, è quella di porsi una semplice domanda: qual’ è la cosa peggiore che mi può accadere se…? E via con le fantasie più assurde, con i film fantascientifici. Otto volte su dieci le persone, nel momento stesso in cui esprimono la fantasia funesta, si rasserenano. Ci fa paura ciò che non conosciamo, l’ignoto, e allora informiamoci bene che non vuol dire “ho sentito dire” oppure “ho letto su facebook” ma, mi sono documentato su fonti attendibili e non ho letto solo il titolo dell’articolo. Questo è valido per la paura da pandemia come per tutto il resto. Così come è valido fare un bel respiro, tenere i piedi ben piantati a terra fisicamente ed emotivamente e perché no, lavarsi bene le mani è una intramontabile ottima abitudine!
Se questo non basta, non aspettare di arrivare al panico, contatta uno specialista e fatti aiutare a gestire al meglio quello che senti.
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Dott.ssa Margherita Di Maio, psicologa-psicoterapeuta ad approccio umanistico e bioenergetico. Per info 331 7669068
Dott.ssa Anna Romano, psicologa-psicoterapeuta dell’età evolutiva. Per info 349 6538043