Il sabato di Passione
Abbiamo ferite antiche, nuove, lievi o profonde, cicatrizzate o riaperte. Ogni ferita è un dolore da sopportare e ci ricorda come abbiamo vissuto. Ieri sera ho immaginato che mille ferite avessero la lingua e urlassero Miserere, accompagnate dalla delicatezza dei violini. Negli sguardi e nelle parole dei miei fratelli. La mia appartenenza: 235. Nel sabato di Passione, 2017.
Giancarlo d’Esposito