La recensione | Il classico di Dickens “Oliver Twist”

RECENSIONE ROMANZO
TITOLO: Oliver Twist
AUTORE: Charles Dickens
EDITORE: Feltrinelli
PREZZO:11.00
GENERE: classico della letteratura straniera
DATA DI PUBBLICAZIONE: ( di questa edizione) 2014

TRAMA:
Oliver Twist rimane orfano appena nato perché sua madre muore nel darlo alla luce. Cresce prima in un orfanotrofio, poi, all’età di nove anni viene mandato in un ospizio per mendicanti. L’autore non menziona la città dove nasce Oliver e dove si trova questo ospizio ma probabilmente si tratta di una città in Inghilterra vicino Londra. Successivamente, dopo aver lavorato per lungo tempo come spazzacamino, il piccolo Oliver decide di scappare a Londra in cerca di fortuna. Nella città britannica, purtroppo , non troverà la fortuna ad aspettarlo ma bensì un losco individuo che lo “ingaggia” per commettere furti, insieme ad altri bambini. Dopo tante peripezie, e dopo aver incontrato spesso persone disoneste, il giovane protagonista di questo romanzo riuscirà a riscattarsi.

IL PENSIERO:
Oggi voglio proporvi un grande classico della letteratura inglese, nato dalla sapiente penna di Charles Dickens, già autore, come sappiamo, di famosi romanzi come “Grandi speranze” o “Canto di Natale” solo per citarne qualcuno. L’autore utilizza un linguaggio abbastanza semplice ma le tematiche in questo, come in molti altri suoi romanzi, sono molto drammatiche e difficili. In questo libro, infatti, i temi messi maggiormente in rilievo sono il lavoro minorile e di conseguenza lo sfruttamento dei bambini, e le condizioni socio-economiche della Londra ottocentesca. Oliver Twist è vittima di queste problematiche, patisce la fame e subisce maltrattamenti proprio in quei luoghi che invece avrebbero dovuto accoglierlo, e come se non bastasse viene messo a lavorare e costretto a compiere furti. È triste sapere che nonostante sia un romanzo, purtroppo, il lavoro minorile nella Londra vittoriana era una realtà, come era tristemente vero che spesso gli spazzacamini erano bambini, poiché considerata la statura erano preferiti rispetto agli adulti. La storia narrata è ad ogni modo, molto drammatica però ti risolleva il morale nel finale insegnandoti che nella vita in fondo è sempre possibile il riscatto per una vita migliore. Il riscatto arriva soltanto nel finale, purtroppo, per buona parte del romanzo il male e la cattiveria di molte persone sembrano quasi avere la meglio, ma poi Oliver riuscirà finalmente ad avere una vita serena; mentre i perfidi personaggi che gli hanno fatto del male avranno il benservito. Questo per insegnarci che non solo è sempre possibile una via d’uscita ma il bene, l’onestà e la correttezza vincono sempre; l’unico problema che a volte bisogna aspettare parecchio. Va detto anche, che le disavventure di Oliver Twist sono indubbiamente tante, forse troppe ,ma probabilmente con questa scelta l’autore ha voluto calcare un po’ in più la mano affinché giungessero chiari certi insegnamenti. È molto forte, come dicevo, la denuncia sul lavoro minorile, una grave piaga di quell’epoca e probabilmente è anche un auspicio per l’autore che certi orrori non accadano mai più, considerando che l’infanzia e i diritti dei bambini sono sacri. La descrizione dei personaggi è molto precisa e dettagliata senza tralasciare neppure quelli secondari. Ci sono molte figure interessanti, a me è piaciuta, oltre ovviamente al giovane protagonista anche la figura di Nancy. È un personaggio complesso ma che per certi versi fa anche molta tenerezza. È la compagna del perfido Sikes, costretta a prostituirsi per poter vivere, seppur cosciente della sua condizione, si intuisce, in fondo che ha un cuore buono ed è l’unica che mostrerà affetto per il piccolo Oliver, tanto è vero che cercherà di aiutarlo. Nancy, inoltre, sembra incapace di cambiare la sua situazione e ribellarsi al suo compagno violento. Per certi versi, nonostante il romanzo sia ambientato nell’ottocento , nella figura di Nancy ci ho visto non poca attualità e forse anche per questo mi ha colpito. Guardando alla descrizione dei personaggi appare molto forte la contrapposizione tra bene e male , mi ha colpito molto il fatto che quasi tutti i personaggi sono cattivi, sembrano quasi voler dominare il romanzo ma alla fine appariranno in tutto la loro abiezione Voglio ricordare che di questo romanzo sono state realizzate diverse trasposizioni cinematografiche, l’unico film che ho visto e probabilmente anche il più conosciuto è quello di Roman Polanski del 2005. Film, che seppur non all’altezza del romanzo, io ho apprezzato; devo anche dire da profonda animalista che il regista per me ha guadagnato molti punti in quanto nel film, diversamente da quanto succede nel romanzo, il simpatico e tenerissimo Bullo (il cane del perfido Sikes) non muore! Se avesse rispettato il libro in questo particolare confesso che ci sarei rimasta troppo male!! Adesso devo fermarmi altrimenti rischio di annoiarvi, ( sperando di non averlo già fatto!!) vi consiglio la lettura di questo romanzo, ma allo stesso tempo vi dico che indubbiamente è anche piuttosto impegnativo, come vi dicevo non per lo stile che risulta a mio parere, tutto sommato semplice, ma soprattutto per i temi affrontati e la drammaticità della storia narrata. Volevo dirvi inoltre che spesso è considerato un romanzo per ragazzi ma io non sono d’accordo, non lo trovo affatto una storia adatta ai bambini o ragazzi , non solo per i motivi che vi esposto sopra ma anche perché credo che un bambino non ne comprenderebbe appieno il significato. Esiste, a dire il vero, una versione riadattata per così dire ai bambini, ma a essere sincera neppure quella mi ispira molto. Qui in questa sede vi ho proposto la versione edita da Feltrinelli ma ovviamente come tutti i classici ve ne sono tante altrettanto valide. Buona lettura a tutti.

NOTIZIE SULL’AUTORE:
Charles Dickens ( nome completo Charles John Huffam Dickens) nasce a Portsmouth il 7 febbraio del 1812. È stato scrittore, giornalista e reporter di viaggio. Tra le sue opere più importanti ricordiamo: “Il circolo Pickwich, Nicholas Nickebly, David Copperfield,Grandi speranze e Canto di natale.

Marialuigia Foggiano

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