Laboratori analisi, M5S: Commissione sanità sulle posizioni proposte da noi

 

 

“Registriamo che i componenti della commissione sanità oggi nel corso dell’audizione del sub commissario D’Amario sulla questione dell’accorpamento dei laboratori di analisi hanno condiviso le posizioni del Movimento 5 Stelle di favorire la presenza capillare dei laboratori sul territorio e scongiurare la perdita di posti di lavoro”. Lo dice la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, componente della Commissione Sanità che aggiunge: “Lo spunto nasce dall’approvazione nei giorni scorsi in Calabria, regione con la sanità anch’essa commissariata – continua – del decreto del commissario ad acta, che, a differenza dei commissari campani, sulla stessa questione ha concesso ai laboratori d’analisi una rete contratto che consentirà di mantenere i posti di lavoro e di riorganizzare in modo efficace la rete laboristica”.  “Un modello evidentemente consentito dalla legge, che potrebbe essere adottato subito anche dai commissari campani – riflette – così da scongiurare la perdita di posti di lavoro che in Campania ammonterebbe a circa 2000 a fronte di un modello aggregativo che favorisce le grandi lobby e le multinazionali”. “Il provvedimento adottato dalla struttura commissariale campana – fa notare la consigliera –  tra l’altro non garantirebbe più la capillarità dei servizi laboristici sul territorio, trasformandoli solo in punti di prelievo”. “Il Movimento 5 Stelle già mesi fa aveva rilevato le criticità dell’accorpamento dei laboratori con un’interrogazione rivolta al presidente De Luca – aggiunge – a cui dopo mesi non abbiamo ancora ricevuto una risposta”. “Ribadiamo che la riorganizzazione della rete dei laboratori di analisi disposta dal commissario Polimeni, che obbliga i piccoli laboratori agli accorpamenti e introduce le soglie minime di prestazioni – sottolinea –  non serve a migliorare la qualità delle prestazioni, impoverisce la rete territoriale dei laboratori e dunque la prossimità ai pazienti, e incide gravemente sui livelli occupazionali, favorendo solo le grosse multinazionali della sanità privata”. “I commissari ad acta alla sanità della Regione Calabria hanno tracciato una strada possibile – conclude Ciarambino – ed è giusto che anche i commissari campani la percorrano”.