A meno di 24 ore dall’accensione delle tradizionali luminarie natalizie, prosegue lo scontro sui social network sulla nota-spesa a carico del Comune di Sorrento. 755mila euro (dei quali 100mila a carico della Regione Campania) per eventi fino a fine gennaio, tra addobbi luminosi, kermesse musicali, le consuete giornate professionali del Cinema, appuntamenti di tradizione e folclore nel periodo che si sviluppa a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno.
Ma la manifestazione è motivo di divisione. Almeno sul web. Motivo?
“Vi sono tanti problemi di decenza ed immagine che si potrebbero risolvere con i 755mila euro che vengono sprecati con questa annuale ed inconcludente pagliacciata – tuona l’avvocato Antonio Maresca, volto noto della politica cittadina, e candidato al Consiglio comunale in contrapposizione all’attuale maggioranza -. I turisti a Natale verrebbero ugualmente anche se in piazza vi fosse un cactus”.
La replica è per lo più affidata ai numeri riportati nel progetto esecutivo di “M’Illumino d’inverno”: “Dalle stime di Federalberghi – si legge nel documento – il numero delle presenze previste da novembre 2016 a gennaio 2017 è di 110mila, rispetto ai 107mila registrate nello stesso periodo dell’anno precedente. Anche la permanenza media nelle strutture ricettive passerebbe da 3,5 a 4 notti”. E ancora: “La manifestazione programmata – si legge nel progetto esecutivo – crea lavoro per il settore organizzazione eventi, allestimenti, editoria, stampa, nonché alberghi, ristorazione ed inoltre nel settore dei trasporti, voli, transfert. Sono calcolate almeno 400 giornata di lavoro per un giro d’affari di 1 milione di euro”.
Ma la contro-replica non si fa attendere: “Non ci illuminano di niente – continua Antonio Maresca -. Prosegue lo sperpero del denaro dei sorrentini in una programmazione sempre uguale, trita e ritrita, che non destagionalizza nulla in quanto, anche quest’anno, come ed indipendentemente dall’inutile albero e dalle sempre uguali luminarie e dai terzomondistici addobbi di piazza Lauro e di piazza Sant’Antonino, gli alberghi apriranno per lo stretto tempo intercorrente dal 22/23 dicembre al 6 gennaio per ricevere ospiti che comunque verrebbero perché attirati dalle bellezze naturali, da Capri, Pompei e dalla costiera amalfitana e non certo da una città che ormai offre solo caos e disordine, con le strade disastrate e buie ed un traffico asfissiante”.
“D’accordo gli eventi e le luminarie – spiega, invece, Eduardo Fiorentino -. Ma la programmazione degli eventi dovrebbe essere un completamento delle politiche prioritarie: oltre alla questione decoro, c’è un problema di sicurezza sulle nostre strade. Senza contare, la questione economica, con ingenti risarcimenti pagati a causa delle voragini stradali”. (g.d.)