Le scuole della Penisola sorrentina entusiasmate da Cravattari di Fortunato Calvino

Il 7 febbraio 2018, il Circolo Endas “Penisola Sorrentina” Onlus, operante sin dal 1983 a favore della promozione della cultura sul territorio, ha presentato agli studenti delle scuole medie e superiori della Penisola sorrentina, presso il Teatro Sant’Antonino di Sorrento, nell’ambito della rassegna teatrale per le scuole “Contemporanea”, il pluripremiato lavoro “Cravattari”, scritto e diretto dal maestro drammaturgo napoletano Fortunato Calvino. L’evento, come nell’intenzione degli organizzatori, ha rappresentato un’iniziativa dai ricchi e stimolanti risvolti pedagogici e formativi per gli studenti, una vera e propria “lezione di teatro”, per cogliere motivi, messaggi, spunti e riflessioni dall’officina di lavoro di autore, regista e attori, che sono alla base della magia della messa in scena di un tale capolavoro. Una piece, Cravattari di Calvino, capace di aprire le menti dei ragazzi, sull’onda dell’impatto emotivo della narrazione, ad una comprensione critica della realtà, ad un dialogo con la drammaticità del male per ritrovare in sé le ragioni ideali atte ad affermare i principi di cittadinanza attiva promossi dalla nostra Costituzione repubblicana. Il teatro ha rappresentato, sin dall’antichità, una delle forme espressive più potenti e coinvolgenti per veicolare emozioni, sentimenti, tradizioni, culture, storia e impegno civile e sociale di una comunità e un popolo. Al fine di ottimizzare questi intenti, il Circolo Endas Penisola Sorrentina, presieduto dalla dott.ssa Adele Paturzo, con la vice-presidente prof.ssa Miriam Perfetto, il direttore artistico prof. Antonio Volpe e il responsabile eventi dottor Carlo Alfaro, ha abbinato alla rappresentazione un momento di discussione con i giovani, in cui Alfaro e la Perfetto hanno coinvolto l’autore e regista Fortunato Calvino e il parroco della Cattedrale Don Carmine Giudici, referente dell’Associazione Antiusura “Exodus ‘94”, la storica fondazione di volontariato, a sede nella Caritas Diocesana, che ha come fine il sostegno a persone vittime dell’usura o a rischio di esserlo. Hanno partecipato all’happening gli studenti dei seguenti istituti: ICS “Tasso” di Sorrento, diretto dalla prof.ssa Marianna Cappiello, referente il prof. Luca Scibilia; ICS “G. Amalfi” di Piano di Sorrento, diretto dalla prof.ssa Maria Rosaria Sagliocco, referenti la prof. ssa Anna Maria Stinca e il prof. Giuseppe Sambone; Liceo Scientifico “Salvemini” e Istituto d’Arte “Grandi” di Sorrento, guidati entrambi dalla D.S prof.ssa Patrizia Fiorentino, con referenti per il primo la prof.ssa Emanuela Rajola e per il secondo il prof. Francesco Ciampa; Istituto “Ferrari” di C/mare di Stabia, guidato dalla D.S prof.ssa Gelsomina Langella, referenti il prof. Franco Ardillo e la prof.ssa Rosanna Scalzo. “Cravattari”, Premio Giuseppe Fava ’95, Premio Girulà ‘96, Premio Speciale Giancarlo Siani ’97, dall’anno di stesura nel 1994 ha raggiunto le 1000 repliche sul territorio nazionale, un vero record a riprova della sua grande validità artistica ed educazionale. Il titolo si deve al nomignolo con cui vengono definiti gli usurai, gli strozzini, coloro che prendono al collo i debitori con le richieste di interessi spropositati e perseguono, con criminale sistematicità, l’annientamento economico, psicologico e morale delle proprie vittime. A distanza di oltre vent’anni, il testo, che viene proposto ancora nella versione originale, conserva un’attualità rabbrividente che ne fa ormai di diritto un grande classico della storia del teatro italiano.
Il racconto di Calvino parla di una famiglia “normale” di Napoli, una come tante, i cui componenti, caduti nelle spire degli usurai, sono costretti a perdere, in un infernale vortice di debiti e ricatti, lavoro, oro, casa, persino diritto alla dignità di vivere, fino alla discesa agli inferi, alla fuga dal mondo dei vivi e dei sani di mente, e la scomparsa, ormai ridotti a meri fantasmi di sè stessi, nella Napoli sotterranea, vissuta come unica via di scampo, surreale “non-luogo” emblematico dell’urlo di dolore di una città vinta dal male. Un tema forte e duro, sostenuto da un serrato ritmo di narrazione di profonda drammaticità e dalla lirica ed emozionante bellezza del testo. Ne risulta una piece coraggiosa e diretta ma anche commovente e suggestiva, capace di suscitare applausi a scena aperta e ondate di emozioni viscerali e autentiche. Lo spettacolo è fresco dei grandi successi riscossi nella rassegna “Estate a Napoli 2017” promossa dal Comune di Napoli, e nel “74° Anniversario delle Quattro Giornate di Napoli – Dedicate a Roberto Bracco. Dalla parte giusta! Contro la camorra e la violenza con gli ideali della Resistenza”. Presto nelle sale nazionali arriverà l’attesissimo omonimo film, sempre con la regia di Calvino. Il grande riscontro che la rappresentazione ha sortito negli studenti sorrentini si deve anche alla bravura assoluta degli attori, professionisti di prim’ordine, nella caratterizzazione dei personaggi. Nel ruolo di Assunta, personaggio-chiave dell’opera, la bieca boss dei quartieri, crudele e spietata come una belva assettata solo del sangue delle vittime degli usurai, una strepitosa Gabriella Cerino. La grande attrice napoletana, allieva di Annamaria Ackermann, forte di una carriera strepitosa iniziata giovanissima che l’ha vista accanto ai più grandi, da Vittorio Gasmann a Roberto De Simone, è attualmente responsabile casting dei matinè del Teatro Diana di Napoli e coach degli attori che vi lavorano, e dirige, col compagno di vita e di scena Peppe Celentano, l’Accademia del Teatro Delle Palme di Napoli. La sua geniale bravura e la generosa presenza scenica le hanno permesso di vincere con successo la sfida di restituire un personaggio soffocantemente odioso, così in contrasto con la celeste signorilità del suo viso. Perfettamente calate nei loro ruoli le due giovani, Gioia Miale, la devastata Rosa, che racconta, in una serie di suggestivi flash-back, la storia del baratro in cui è precipitata la sua famiglia vittima di usura, e Laura Borrelli, che è Bianca, la giovane che entra nell’appartamento che era appartenuto alla sfortunata famiglia per acquistarlo nell’imminenza del suo matrimonio. Grande la prova d’attori per gli interpreti dei due coniugi vittime del male, Nunzia e Gennaro, i consumati veterani del teatro napoletano Rosa Fontanella (con la quale Calvino ha fondato l’Associazione Culturale Metastudio’89), e Pietro Juliano, puntuali e convincenti nel restituire l’attonito e disperante dolore di fronte al bieco destino che li sta fagocitando senz’appello. Uno spettacolo che, come gli altri suoi lavori, conferma la grandezza di Calvino come voce alta e importante nel testimoniare il dramma di vivere nella Napoli del degrado, della solitudine, dell’emarginazione e della violenza. Un sentito ringraziamento per la buona riuscita dello spettacolo va da parte dell’Endas a Lina e Michele De Angelis, media-partner dell’evento con la loro Mda set Comunications, ad Ambrogio Coppola e a Filippo Leonelli per il supporto tecnico, a Franco Ardillo per l’aiuto nell’organizzazione, a don Carmine Giudici per l’illuminato intervento, a Giovanni Pane e a tutto lo staff di giovani della Parrocchia SS Filippo e Giacomo di Sorrento per l’affettuosa accoglienza, a Sara Ciocio di Positanonews per le riprese video, e agli amici giornalisti che ne stanno parlando. Una dedica particolare va a Paolo Perfetto, tra i soci fondatori del Circolo, scomparso a dicembre scorso, che sempre continua ad illuminare col faro della sua squisita cultura le azioni degli operatori dell’associazione.
Carlo Alfaro