Attività commerciali chiuse per ferie in inverno

L’Epifania tutte la attività commerciali si porta via

Come ogni anno, finite le festività natalizie, le città si spengono. No, non parliamo solo delle luminarie natalizie, ma delle attività commerciali che abbassano la serranda per, poi, riaprire in primavera.

Una scelta libera, sulla quale non si può sindacare, ma, una piccola riflessione da un punto di vista squisitamente sociologico, con la stessa libertà, è possibile farla.

Le località turistiche offrono notevoli vantaggi ai propri abitanti, ma anche notevoli svantaggi. Dalla viabilità ai parcheggi, dai posti spiaggia ai costi più elevati anche solo per fare la spesa, a volte vivere in una rinomata località turistica diventa un vero e proprio incubo. Da oggi in poi sarà molto più difficile anche trovare un bar, un ristorante, ma anche una pasticceria aperta. Per non parlare di alcune stradine dei centri storici totalmente votate ad una clientela straniera. Intere strade saranno caratterizzate da serrande chiuse.

Sono molte le attività che hanno già abbassato la serranda per il consueto riposo invernale ed altre lo faranno nei prossimi giorni. Per quanto la pratica sia in auge da diversi anni, quest’anno viene data la spiegazione che bisogna preservare il poco personale che ancora è disposto a lavorare, pertanto bisogna offrirgli almeno due mesi di riposo. Un pensiero davvero gentile se non fosse per il fatto che, come dicevamo poc’anzi, non si tratta di una pratica nuova, ma di una prassi consolidata per ridurre i costi energetici e di personale che, durante i mesi di gennaio, febbraio e marzo, non permettono, di certo, di accumulare i congrui utili dei mesi estivi dove le strade cittadine brulicano di turisti ed è necessario mettersi in fila per accomodarsi.

Il cittadino residente non frutta guadagni adeguati, quindi non ci resta che salutarci con un “arrivederci a marzo”, quando le serrande si alzeranno di nuovo per accogliere i turisti.

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