Tutto nasce da un appartamento di proprietà dell’Arciconfraternita della Morte ed Orazione di Piano di Sorrento e dalla volontà del sodalizio di frazionarlo, per poterne locare una parte e l’altra tenerla per sé per svolgere altre attività.
Insorge un condomino, la madre di Mario Esposito l’attuale organizzatore del “Premio Arturo Esposito” e scrive prima all’Amministratore del fabbricato e poi, insieme ad altri condomini, al Comune.
La vicenda diventa di dominio pubblico dopo che il giornalista del “Fatto Quotidiano” Fabrizio d’Esposito (vice-dell’Arciconfraternita) scrive una lettera all’attore Leo Gullotta, chiedendogli di non accettare il “Premio Arturo Esposito” che quest’anno andrebbe a lui consegnato.
Gullotta, sabato scorso, ritira comunque il premio e partecipa all’evento organizzato da Mario Esposito.
Intanto sulla vicenda interviene il Priore del Sodalizio, Michele Gargiulo che chiarisce: “Vorrei precisare che l’appartamento resterebbe nella disponibilità della Congrega e verrebbe utilizzato come centro di ascolto, esclusivamente per le famiglie, il tutto di concerto con la Parrocchia ed avvalendosi anche dell’esperienza sia di Don Pasquale Irolla che del professor Giovanni Ruggiero“.
Sull’edizione cartacea di Agorà, in edicola da sabato 5 novembre p.v., l’approfondimento.
Commenti
Una risposta a “Lo scontro tra la Congrega ed il Premio “Arturo Esposito””
Ciao. Ho atteso di leggere Agorà di carta per l’approfondimento promesso. Ti sei guardato bene dal commentare la secchiata di fango che è arrivata a sproposito sulla manifestazione da chi conserva ben altri scheletri nell’armadio di famiglia. E’ un implicito riconoscimento del “metodo Boffo” utilizzato. Non perdiamoci di vista