L’orizzonte della Chiesa (secondo me): il Concilio Vaticano III

Cari lettori,
oggi voglio farvi conoscere un pensiero che mi è venuto tempo fa; come ogni cattolico rifletto sulla Chiesa, cioè su di noi, sui tempi che viviamo e mi sono convinto che il compito del prossimo Papa, è la realizzazione di un nuovo Concilio. No, però, per piacere non prendetemi per pazzo o per uno di quei esaltati religiosi, consideratelo il pensiero di un semplice uomo di Fede (forse poca) e ignorante di Teologia e poi perché – cercando informazioni su Internet dei Concili passati – ho scoperto che questa idea era stata anche del grande Cardinale Carlo Maria Martini il quale seguendo il suo pensiero di esegeta e Biblista vedeva non solo i movimenti della società ma anche del Vangelo che è Parola Viva, e quindi pronunciò – il 7 ottobre 1999 – durante il Sinodo sull’Europa – “il sogno di un Sinodo ( Sinodo e Concilio sono la stessa parola) mondiale di tutti i vescovi per affrontare questioni dottrinali e disciplinari che periodicamente riappaiono nella vita della Chiesa” come la Diaconia Femminile, la mancanza di vocazioni e la comunione ai risposati.

Il nostro amato Papa Francesco sta affrontando tali questioni ma, a mio avviso, creando confusione tra i fedeli e i vescovi perché cerca di introdurre queste novità senza appoggiarsi alla collegialità dei vescovi, per esempio, infatti, affida ad una semplice commissione lo studio della Diaconia femminile, cerca di introdurre una possibilità per ordinare sacerdoti uomini sposati in un Sinodo che tratta il tema dell’Ecologia e la questione dei divorziati con una Esortazione Apostolica. Su queste tematiche, il prossimo pontefice, invece, potrebbe indire il Concilio Vaticano III.

Una riunione di tutti i porporati che parlino tra loro di tali argomenti e loro col Papa, affinché alla fine il Vicario di Cristo possa prendere le decisioni finali, che sarebbero, essendo frutto di condivisione di più di 4300 uomini, di conforto alla Chiesa, che vedrebbe tale opera come il Soffio dello Spirito “ che soffia dove vuole”.
Non fraintendetemi, però, non vedo nello strumento Conciliare un modo per democratizzare la Chiesa, il Concilio dovrebbe avere solo potere consultivo con il Papa che prende le decisioni finali, affinché ci confermi nella Fede.
Ora, detto questo, vi dico io come la penso: spero che tutte queste novità siano accantonate per sempre, ma mai e dico mai mi allontanerò dal Papa (chiunque esso sia) e dalla gerarchia ecclesiastica e mentre adesso prego per il nostro Francesco, se un domani un Concilio e un Papa dovessero apportare le sopradette novità sarei il primo ad accettarle.

Salvatore Foggiano

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