Maggio, turismo: calo degli inglesi. Meno 30%

Risale al 26 Maggio dello scorso anno l’articolo apparso sulle pagine di Agorà dal titolo “La sfida del lusso” nel quale si paventava la necessità di modificare il modo di fare turismo in Penisola Sorrentina a seguito dei mutamenti repentini del settore.

Il settore dell’extra-alberghiero, aiutato dal nascere di portali specializzati quali Airbnb ed HomeAway, ha conosciuto un boom senza precedenti facendo segnare crescite a doppie cifre di anno in anno. Una crescita talmente “interessante” che portali come Booking.com ed Expedia hanno deciso di inglobare appartamenti, B&B e affittacamere nella loro offerta.

Tale mutamento, come esposto nell’articolo menzionato, ha portato gli operatori del settore ad una presa di coscienza. Il turismo è cambiato ed il turista non è lo stesso di venti, dieci, ma anche di due anni fa. Tutto sta cambiando ad una velocità impressionante ed è di fondamentale importanza cogliere il mutamento per continuare ad essere nei desideri del viaggiatore.

L’anno scorso si è molto discusso sulla Brexit e sui risvolti che avrebbe potuto avere sul turismo peninsulare durante la stagione 2018. Per fortuna nessun effetto particolare è stato avvertito e quello inglese, ancora una volta, è stato il mercato principale della Penisola. Quest’anno, invece, i dati ci presentano uno scenario molto meno rassicurante.

Analizzando le vendite, ad oggi, possiamo toccare con mano la crisi del turismo inglese che è in netto calo rispetto all’anno scorso. Un calo che si attesta su percentuali intorno al 25-30%. In alcuni casi la percentuale tocca perfino il 50%.

Immaginate uno scenario simile a quello che c’era a Sorrento fino a 10-15 anni fa dove regnavano pochi tour operator ed il mercato principale era quello inglese seguito, a distanza ragguardevole, da quello tedesco ed ancora più in là da quello francese. Un anno come il 2019 sarebbe stato funesto. Per fortuna, invece, oggi non ci troviamo ad affrontare le stesse difficoltà. Per quale motivo? Grazie ai portali come Booking.com ed Expedia che in tanti hanno aspramente combattuto con campagne ed azioni legali messe in atto da associazioni di categoria.

Grazie alla tecnologia e ad un mercato più “aperto”, oggi la Penisola Sorrentina è divenuta meta di un turismo che non conosce confini. Il mercato americano, amante del lusso, è tornato ad occupare con percentuali importanti le statistiche sui flussi turistici. In percentuali inferiori, ma comunque interessanti, troviamo i paesi di tutto il mondo. Dalla Russia alla Cina, dagli Emirati Arabi all’India, dall’Australia al Canada, dall’Argentina al Giappone. Il 2019 sta portando con sé anche un dato di crescita interessante che è quello del Brasile.

Tutto sta continuando a cambiare. Non siamo più “noi destinazione” a scegliere il mercato. Non sono più i poteri forti a scegliere con chi stipulare accordi commerciali. Sono i viaggiatori che scelgono e che, in un anno come il 2019, hanno salvato le destinazioni come la Penisola Sorrentina da una débâcle che avrebbe arrecato danni ingenti all’economia locale.

In questo scenario di trasformazione, i dati ce lo confermano, è corretta l’analisi dello scorso anno: Sorrento deve puntare sul lusso. Infatti, sono proprio gli hotel a cinque stelle a segnare le percentuali di crescita più interessanti. In quest’ottica ben vengano le iniziative dell’Amministrazione Comunale quali il restyling del Corso Italia e di Piazza Lauro, l’ampliamento della sede stradale di via Marziale e la valorizzazione del patrimonio culturale con il restauro dei cisternoni romani.

In un mercato che si modifica giorno dopo giorno, ce lo insegna Darwin, vince chi riesce ad adattarsi.

 

Marcello Coppola

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