La scalinata di Marina Grande, resa celeberrima da Sofia Loren e Vittorio De Sica nell’ambientazione del film che risale al 1955 “Pane, Amore e …”, non potrà più essere utilizzata dalla caffetteria “da Giniello” come spazio esterno dell’attività per consentire la sosta degli avventori. Tavoli e sedie sono stati banditi dall’affaccio della scalinata che, collocata in posizione incantevole, offre una veduta di pregio con il Vesuvio sulla linea dell’orizzonte.
Lo ha deciso il Tar Campania, settima sezione, che l’8 marzo scorso ha disposto il riconoscimento della piena legittimità dell’ordinanza di cessazione dell’attività disposta dall’ufficio commercio del Comune di Sorrento, guidato dal Dottor Donato Sarno, il 6 dicembre scorso. Cosa è successo? L’apertura dell’attività di somministrazione di bibite e bevande è stata inaugurata nella primavera dello scorso anno, suscitando al tempo stesso consensi e polemiche.
Queste ultime legate soprattutto alla paventata sottrazione alla pubblica fruizione di un’area tra i 50 e gli 80 metri quadrati a favore di un’attività privata in una zona di grande richiamo turistico e di particolare pregio paesaggistico. In seguito, i vigili urbani, anche sulla scorta di numerose segnalazioni, hanno effettuato una serie di controlli presso l’attività che ha portato alla contestazione dell’esercizio abusivo dell’attività di ristorazione, a dire della polizia municipale, svolto in modo improprio in quanto alla dichiarata attività di caffetteria sarebbe stata aggiunta quella di ristorazione.
Inoltre, gli agenti agli ordini del comandante Antonio Marcia, e coordinati dal Tenente Carmine Bucciero, hanno contestato l’assenza del requisito della sorvegliabilità delle vie di accesso e di uscita del locale . Un profilo questo che attiene alla possibilità di accedere direttamente dalla strada al pubblico esercizio. Tale condizione, secondo i vigili, non sarebbe stata presente in modo chiaro ed evidente.
Nel caso della caffetteria, infatti, stando alla relazione dei vigili, l’accesso alla parte interna del locale richiede il passaggio nell’androne di un fabbricato. Su questo tema c’è stato un lungo confronto tra i vigili, l’ufficio commercio e il gestore della caffetteria che ha presentato delle controdeduzioni. Ciascuno ha rappresentato le proprie ragioni. Alla fine l’ufficio commercio ha deciso di accogliere la richiesta dei vigili e procedere con la notifica dell’ordinanza di chiusura. E’ seguito il ricorso al Tar del titolare dell’attività e la pronuncia della settima sezione che ha stabilito “ che l’accertamento è stato correttamente eseguito dalla Polizia municipale ed idoneo a determinare l’adozione del provvedimento”. Per la prossima estate le scale della Loren tornano prive di tavoli e sedie. Poi, si vedrà.