Marina piccola. “La Scogliera” contro “Bar Ruccio”

 

I duellanti, il celebre romanzo dello scrittore polacco naturalizzato britannico  Joseph Conrad, racconta lo scontro, a colpi di continui duelli appunto,  tra  due ufficiali della Grande Armata napoleonica. Un duello lungo 17 anni che parte con l’impero napoleonico (nel 1801)  e si protrae anche dopo la scomparsa del Generale, in piena restaurazione (nel 1818). I nomi dei protagonisti sono Armand D’Hubert  che viene sfidato a duello dal  collega Gabriel Feraud.  Alla base dello scontro continuo il fatto che D’Hubert avesse comunicato a Feraud un urgente ordine di servizio durante un’occasione mondana e soprattutto galante. Feraud la prese talmente a male, da decidere di passare il resto della propria vita ad inseguire e sfidare D’Hubert. Quello tra i due graduati, al di là del romanzo, è  diventato il paradigma di un’ossessione che, con il passare del tempo, si protrae al di là di ogni “ragionevole” comprensione. Una situazione analoga, fatte le debite distinzioni, si vive da anni alla Marina Piccola di Sorrento, dove si fronteggiano a colpi di veleni, alterchi, accuse, querele e, senza disdegnare in qualche caso il passaggio alle vie di fatto, i titolari di due bar. Le storiche attività si trovano all’imbocco del pontile che porta alla banchina: una si chiama “La Scogliera”, l’altra“Bar Ruccio”, entrambe notissime ai sorrentini ed ai turisti. La zona è tra le più frequentate dagli ospiti di Sorrento, basti considerare che ogni anno, dal porto vi sono quasi un milione  e mezzo di imbarchi. I due bar puntano ad accaparrarsi il maggior numero di avventori, in  qualche caso ricorrendo ad un vero e proprio forcing, al punto da rendere, a volte, l’area più vicina ad un suk arabo che ad una delle principali mete del turismo internazionale, quale Sorrento è.  Negli accertamenti svolti, nel corso del tempo, dalla polizia municipale, si fa esplicito riferimento a situazioni di questo tipo, al punto da sanzionare entrambi i contendenti per il mancato rispetto del divieto di “accalappiamento”, una condizione che si crea quando il potenziale cliente è indotto, quasi con una pressione fisica, ad andare in una attività piuttosto che in un’altra. Come dire: una concorrenza da mezzogiorno di fuoco, l’uno contro l’altro armato, pronti a fronteggiarsi brandendo menù, alla ricerca dell’ultimo cliente da portare ai tavoli. Come già detto, numerosi gli interventi della polizia municipale e delle forze dell’ordine nel corsodegli ultimi anni, ma ora,forse, si è arrivati veramente ad un punto limite, magari anche a causa del ridursi delle presenze turistiche in concomitanza con la stagione autunnale. Non si sa di preciso cosa è di nuovo successo, ma il comandante della Capitaneria di Porto di Sorrento, Enrico Staiano, alla luce dei continui e rinnovati litigi tra i due bar ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere, nientepocodimenochè, al Sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, affinchè assuma provvedimenti cogenti. Si, nella missiva è scritto proprio così: cogenti. Se non è una sollecitazione a chiudere le due attività, poco ci manca. E’ evidente che la misura deve essere proprio colma agli occhi del responsabile del Porto di Sorrento. E così dai Generali duellanti di Conrad si passa al duello tra i bar di Marina Piccola. Aveva proprio ragione Carlo Marx, la storia, quando si ripete, da tragedia si trasforma in farsa.

 

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