Master show, protagonisti e performance della prima serata

Master show è andato in scena sabato 25 febbraio. Miscellanea di pensieri post evento. Per Picasso: “La pittura è una professione da cieco, uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente”. Pollok, ancora, sosteneva che “ogni buon artista dipinge ciò che è”. Eugenia di Leva e Raffaele Iaccarino sono proprio sono davvero degli artisti. Hanno dato un contributo che ha fatto impennare il livello culturale del primo esperimento di Master show. E chi pensa che la pittura sia un’arte statica, non ha evidentemente assistito alla performance dal vivo del nostro maestro Iaccarino. Amorina Giglio e le sue allieve, invece, hanno portato a Vico Equense la danza orientale, una performance ad alto tasso afrodisiaco. Pare si tratti di una delle danze più antiche del mondo, e dato che i movimenti rispettano la conformazione delle articolazioni umane, si può davvero supporre sia così. Intanto, “googlando” qua e là, ho scoperto che questa danza è eseguita soprattutto da donne, ma non esclusivamente. Uomini in ascolto (in lettura in questo caso!) vi lancio la sfida, potreste essere voi i prossimi ballerini di Master show! Why not? In un contest ad alto livello culturale, essenziale è stato il contributo dato dai poeti: Carlo Maria, Maurizio Marchetti e Teresa Corcione. “La poesia non cerca seguaci, cerca amanti”, sosteneva Federico. Garcia Lorca, ovvio. Ed i nostri poeti solo grazie al loro amore son riusciti a salvare uno spazio dove far rivivere versi antichi e nuovi, in un mondo di analfabetismo emotivo. Passiamo ai vincitori del contest. Ex equo per i fenomenali ballerini di break dance – Enrique, Vincenzo, Giovanni e Valentino – e la talentuosa Anna d’Aniello, cantante. I primi han portato a Spazio vita la loro danza di strada. La moda ha iniziato a spopolare in Italia negli anni ’80 con Flash dance, ma la performance era qualcosa di assolutamente innovativo. I giovani talenti han spopolato. La cantante, Anna, dal canto suo, ha fatto propria una massima di Ravel: “Sento che la musica deve toccare le emozioni prima, e l’intelletto poi”. Un gioco da ragazzi per chi, come lei, ha avuto in dono la voce degli angeli. E cosa dire dei due mattatori della serata, Carlo Alfaro e Ornella Ostieri? Han condotto uno show simpatico, veloce, divertente, facendo fronte ai piccoli imprevisti che una “puntata pilota” di un progetto così ambizioso per sua natura poteva comportare. La prossima volta, una statuina Oscar anche per loro!

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