Si avvicina la Settimana Santa e in tutta la Penisola Sorrentina si ripeterà il rito delle processioni con la corale partecipazione di quasi tutta l’intera popolazione e dei numerosi turisti presenti.
A Meta, le processioni che si snodano per le vie del paese sono tre, organizzate dalle due Confraternite ancora esistenti: la “Congrega dell’Immacolata” e la “Arciconfraternita del SS. Crocifisso e Pio Monte dei Morti”.
La processione
La processione del Giovedì santo, con la visita ai Sepolcri e il canto del “Miserere” (conosciuta come “processione bianca” dal colore del saio indossato dai partecipanti) è organizzata dalla Congrega dell’Immacolata. Così Michele Russo, nel libro “L’Arciconfraternita dell’Immacolata”, descrive efficacemente la preparazione e svolgimento di un tale importante rito religioso:
«I confratelli ad uno ad uno indossano il proprio sacco bianco, il cappuccio e la mantellina azzurra e dopo essere stati disposti, secondo l’altezza di ognuno, vengono a loro distribuiti i simboli della passione alternati ai lampioni. […] Il corteo si dispiega: quattro stoloni incappucciati aprono la marcia. Sono dei veri e propri fantasmi umani che si alternano tra lanterne e lampioni, mentre i bambini sorreggono piccole croci e lunghissime lance. La fioca luce delle lampade rischiara i simboli atroci del martirio […] mentre incombe su tutti il grido di pietà e di dolore, che il mistico e solenne coro del ‘Miserere’, diffonde nell’animo e nel cuore di tutti.»
Cenni storici
Diamo qualche notizia in più sul primo di questi due pii sodalizi che in passato hanno avuto un ruolo significativo nelle vicende di Meta tanto da contribuire attivamente al mantenimento dell’Ospizio con il versamento (nel 1901) di L. 100 da parte della Congrega dell’Immacolata e di L. 200 per l’Arciconfraternita del SS. Crocifisso (equivalenti oggi a poco più di 1200 euro).
L’Arciconfraternita della SS. Immacolata, conosciuta popolarmente come “Congrega dell’Immacolata”, venne fondata nel 1590 e ha sempre avuto vita autonoma dalla Basilica di S. Maria del Lauro.
La cappella
La sede della Congrega è presso la Cappella, adiacente alla Basilica, che sarebbe più esatto definire Oratorio. Essa in origine era solo una sala rettangolare, successivamente ampliata con un’abside esagonale, illuminata da due grandi finestroni, ai cui lati si alternano quattro nicchie contenenti statue lignee di scuola napoletana: Sant’Antonino (opera del Salzano, 1860), Santa Maria Egiziaca, San Rocco e la Madonna Immacolata circondata dagli Angeli.
Sull’altare di marmo, in stile barocco, domina il quadro raffigurante la Vergine con il Bambino, dipinto probabilmente dei primi del XIX secolo.
Commenta il prof. Goffredo De Luca, studioso d’arte della Penisola Sorrentina:
«L’immagine tutta dipinta sul legno, rivela una buona mano pittorica nel primo terzo; la pittura è data da colori leggeri ed appropriati alla sacra immagine. Nei restanti due terzi, l’incosciente mano di un restauratore (in chissà quale epoca) ha maldestramente ritoccato il dipinto dando troppa forza ai colori ed ai contorni, rovinando così tutto l’insieme.» (Cfr. “L’Arciconfraternita della SS. Immacolata in Meta” – note storiche di Michele Russo).
Uno scrigno d’arte
La Cappella è nell’insieme un piccolo scrigno d’arte con elementi preziosi come il coro, il pulpito, l’organo, il pavimento nonché dieci quadri che riportano la vita della Madonna.
Afferma il prof. Umberto De Martino: «L’architettura della Congrega è nel complesso una equilibrata opera d’arte. Anche l’abside presenta forme pulite, non ricercate, ma sapientemente equilibrate dalla rigorosa legge dei rapporti.»
Il coro, in legno di noce, è di pregevole fattura. Gli scanni, a scala, sono destinati ai confratelli e particolare attenzione è dedicata a quelli del Priore e dei due assistenti che sono posti alla fine della navata, di fronte al pulpito. Il triplice seggio è coronato in alto da una pensilina con aggetto leggero, sostenuta da due riccioli in legno di classico stile rococò.
Il pulpito richiama l’attenzione del visitatore per la sapiente e proporzionata impostazione.
A impreziosire ulteriormente l’Oratorio sono i dieci quadri, olio su tela, cm.190×120 (tranne due di cm 180×160), che riportano le diverse fasi della vita della Madonna. Le opere, di scuola caravaggesca, rappresentano: 1. Nascita di Maria; 2. Presentazione al tempio di Maria; 3. Educazione della Vergine; 4. Annunciazione; 5. Sposalizio; 6. Sogno di S. Giuseppe; 7. Natività di Gesù; 8. Morte di S. Giuseppe; 9. Compianto di Gesù; 10. Gloria dell’Immacolata.
Lo scopo del pio sodalizio era originariamente il suffragio delle anime dei defunti e la loro sepoltura che avveniva nei locali sottostanti, come testimonia un aneddoto abbastanza recente. Dopo il terremoto del 23 novembre 1980, un tecnico e alcuni operai penetrarono – da un giardino adiacente – all’interno dei sotterranei con l’intento di eseguire delle opere di rinforzo della muratura, ma dovettero desistere per la gran quantità di resti umani che di fatto ostacolavano l’accesso. Tale episodio prova irrefutabilmente come la sepoltura, prima della costruzione del Cimitero in via Cesina (intorno al 1900), avvenisse nei locali sottostanti la Congrega e la Basilica.
Lo Statuto
Il vigente statuto, decretato dall’Ordinario diocesano il 10 febbraio 2003, ribadisce che la Confraternita deve tendere “alla promozione del culto pubblico e della dottrina cristiana o ad altre opere d’apostolato”. Gli scopi previsti sono la piena ed attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche e a corsi formativi per l’approfondimento della verità della fede, la collaborazione alla pastorale parrocchiale e diocesana, lo svolgimento di attività caritative ed assistenziali a favore dei poveri, degli emarginati e degli ultimi.
Le attività previste sono: la celebrazione di Sante Messe (settimanale; da tenersi nella Cappella Madre del Cimitero nel pomeriggio del 1° novembre, in suffragio per le anime dei defunti, nella ricorrenza della SS. Immacolata e nell’ottavario dei defunti); la visita agli altari della Reposizione del Giovedì Santo con il canto del Miserere; la celebrazione della festività dell’Assunta e di S. Antonino Abate.
La Congrega è retta da un’Amministrazione composta da un Priore e due Assistenti, che durano in carica cinque anni. Il Priore non può essere rieletto per la terza volta consecutivamente; in ogni caso il mandato di Priore non può durare per più di dieci anni. La stessa Amministrazione designa tra i confratelli il Segretario, il Tesoriere, il Maestro dei novizi e due Cerimonieri.
L’attuale Amministrazione è composta da Mariano Lauro (Priore); Raffaele Gargiulo (1° Assistente); Pasquale Mastellone (2° Assistente).
La Via della Croce 2017 si farà. C’è infatti la conferma da parte del comitato organizzatore Gli Olivi Olimpici. La più grande manifestazione che si tiene durante la settimana Santa con cadenza biennale è già in fase di preparazione e la data di svolgimento prevista è il 10 aprile (lunedì santo).