Meta. Le processioni “nere” del Venerdì Santo

“L’appuntamento per i confratelli del SS. Crocifisso è per la notte che precede il Venerdì Santo.

Il cielo è una macchia nera, lugubre, dello stesso colore del vestito della pia congregazione listato a lutto.

Le strade del paese sono ancora deserte, tutto ha un’atmosfera fantasticamente irreale.

Sta per uscire il corteo della Pietà, incentrato sulla Madonna Addolorata, la madre straziata, alla ricerca del proprio figlio perduto.

Il Priore, gli Amministratori, i Confratelli anziani, i cerimonieri con animo religiosamente predisposto, preparano accortamente i partecipanti, seguendo un ordine secolare che si tramanda da generazioni di congregati, ispirato dalla tradizione cristiana della passione di Gesù.

Vengono distribuiti i simboli, il gonfalone va a prendere posto al centro del corteo, lampade antiche vengono collocate qua e là per dare risalto a quei sacri segni che gli incappucciati conducono in processione. […] Con passo cadenzato, piano, adagio, ancora più piano, aprono la strada ad una lunga fila di fantasmi neri che dietro ad essi si snodano. Silenziosi e con aria inquisitoria che trapela da quello sguardo fisso ed uguale, sfilano con saio e cappuccio nero, mantellina e cordone azzurro, nelle strette stradine del paese, che col passare dei confratelli si animano sempre più. ”

Così Nicola Criscuolo e Michele Russo raccontano efficacemente i preparativi della “processione nera” che nella notte tra Giovedì  e Venerdì percorre le vie di Meta.

Ancora più solenne è la processione del Venerdì sera che è seguita delle autorità, tra cui il sindaco in fascia tricolore e col gonfalone del Comune, con i vigili urbani e i carabinieri in alta uniforme.

A rendere, infine, più suggestive le due processioni “nere” sono i canti del “Miserere” e degli Inni: “Del sacro dì”, “Del Calvario”, “Ecco d’amor la vittima”.

La “Arciconfraternita del SS. Crocifisso e Pio Monte dei Morti” fu fondata nel  1633 dal rev. P. Patigno, gesuita napoletano, unitamente a P. Stefano di Napoli della riforma di S Francesco.  Ma non è da escludersi che la fondazione sia più antica, risalente all’anno 1579, come riportato in una lapide.

L’Arciconfraternita fu eretta canonicamente nella Chiesa di Meta dall’arcivescovo sorrentino  Angrisani nel 1639 ed ebbe un primo statuto approvato nel 1649 dall’Arcivescovo Antonio del Pezzo.

La sede della  Confraternita è la Cappella del SS. Crocifisso, a fianco della sagrestia, a cui si accede dalla navata sinistra della Basilica di S. Maria del Lauro, dove, in fondo, è l’altare di S. Giuseppe. Detta Cappella probabilmente era collegata al sottostante cimitero ed era inoltre raggiungibile direttamente dalla sagrestia.

La Cappella, in stile barocco, è uno degli elementi più preziosi  e sacri della Basilica. Sull’altare centrale è conservato il SS. Sacramento e in una nicchia, sopra l’altare, vi è la statua lignea del Cristo Crocifisso, di scuola napoletana, risalente ai primi del ‘700. “La fattura è ottima – scrivono Criscuolo e Russo, autori del già citato libro – le proporzioni sono perfettamente rispettate  e il corpo statuario ben si  inquadra nello stile baroccheggiante di tutta la Cappella”.

L’altare a sinistra è dedicato alla Vergine Addolorata, la cui statua i confratelli conducono in processione il Venerdì Santo. “Costruita in cartapesta, con un’espressività sconvolgente, porta la data del 1895 e la firma dell’artista leccese De Pascalis” (ibidem).  Nell’altare a destra è, infine,  venerato il Sacro Cuore di Gesù.

Alcune lapidi ricordano eventi significativi della Congrega “nera”. Una in particolare, apposta nel 1898 ricorda l’opera illustre del Governatore Gaetano Lauro (1886) – morto  il 24 settembre 1902 – che si adoperò per il restauro della Cappella del Crocifisso, “messa a nuovo con fini stucchi e fregi ed ornati e mistiche figure e pavimento marmoreo”, come, nel commemoralo,  ricordò il dott. Ferdinando Astarita.

L’Arciconfraternita, in base all’attuale statuto, ha scopo prevalente di culto e per questo “attua una piena, consapevole ed attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche come la preparazione dei confratelli a celebrazioni come: a) Esaltazione della S. Croce – 14 settembre; b) Culto dei morti; c) Riti precedenti la Settimana Santa; d) Organizzando le processioni del Venerdì Santo; e) Riunendosi  il primo Venerdì del mese per celebrare la propria funzione liturgica nel cappellone del Crocifisso; ecc.”.

L’attuale Priore è il sig. Antonino Iaccarino.

 

Lauro Gargiulo

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