Il migrante | La Sensia e le cinquecento bancarelle | Foto

Rubrica a cura di Salvatore Foggiano

Gentili lettori, oggi voglio parlarvi della Sensia.

Voi direte: “cos’è?”.
E’ la Parola Ascensione in dialetto vogherese. Eh sì, qui tengono molto a questa festa, infatti, la Domenica dell’Ascensione, il Vescovo celebra una solenne Celebrazione in Duomo durante la quale i vigili del fuoco scendono dall’alto di un baldacchino, posto vicino alla cupola la reliquia della Sacra Spina, posta in alto in quanto più volte ne è stato tentato il furto.

In processione, davanti al Vescovo, sfilano tre bambini che portano ciascuno un cuscino con una chiave che consegnano ad un pompiere sull’altare, il quale con una lunga scala sale e riscende con tale reliquia.

Tutto questo è molto bello per i credenti, ma quello che mi ha più sorpreso è la fiera abbinata alla festa che dura ben quattro giorni, durante i quali Voghera si riempie di bancarelle (o come dicono qua di banchi). Ce ne saranno sicuro almeno 500 che vendono ogni prodotto dal cibo alla chincaglieria.

Per la verità una collega me lo aveva detto ma io non ci avevo creduto. Mi immaginavo stand qua e là come in ogni fiera, ma mi sbagliavo. Per capire bene, ho letto i giornali locali e ho appreso che è la 635° Fiera della Sensia e che tale fiera è una delle più importanti della Lombardia, avendo origini antichissime: nasce nel 1382 quando la regina Teodolinda (ma più verosibilmente i crociati) portano in città la Sacra Spina che rafforza la Fede nella Vergine Maria e in San Bovo, patrono di Voghera.

È stato molto particolare vivere questo momento così particolar. A proposito di particolarità, mentre vi scrivo sto al quarto giorno di giro tra le bancarelle ma non le ho viste tutte, finiranno prima o poi?

 

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