Il migrante | L’antefatto dell’arrivo al… Nord

Rubrica a cura di Salvatore Foggiano.

Fino ad oggi vi ho parlato delle avventure di Diego al nord ma non vi ho mai spiegato come ci è arrivato. Perciò rimedio subito.

Era l’estate del 2015 quando Diego, docente sorrentino, esulta per l’approvazione della famosa Legge 107 della buona scuola che prevedeva la sua assunzione (insieme a tante altre centinaia di persone). Ma i tempi della burocrazia, si sa, sono lunghi e passano i mesi in un’attesa spasmodica, con un solo pensiero in testa “mi chiameranno? Sì?, no?, forse?”. E finalmente l’allora ministro annuncia che il giorno 21 novembre a tutti gli assunti arriverà una mail sulla posta elettronica alle 16.

Non vi dico quel giorno; Diego e la sua famiglia erano in trance, non vedevano l’ora che arrivassero le quattro del pomeriggio per sapere se c’era la mail e se sì dove sarebbe andato a insegnare.

All’approssimarsi della fatidica ora, tutta la famiglia con Diego avanti si riunisce davanti al pc nella stanza in fondo alla casa, in un silenzio da conclave, lasciando che a parlare fosse il computer.
Con le dita tremanti Diego si collega e subito esce la mail: sì è stato assunto, nel Lazio e deve presentarsi il giorno 30 novembre in una scuola di Roma per scegliere il paese e la scuola.

Festa e gioia si alternano ai preparativi per la partenza, eh sì perché Diego si muove con tutta la famiglia e con una macchina stracarica partono il giorno 30 e arrivano a Roma.

In una sala magna stracolma di duemila persone, Diego aspetta il suo turno, è l’ultimo (il 2000 ti pareva) e quando si presenta al banchetto davanti al funzionario del ministero sono le venti e come sede è rimasta Marino sui colli laziali e la scuola Pertini. Diego firma il sogno di una vita è realizzato.

Salvatore Foggiano

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