Il migrante | Il prof e la parrocchia al Nord

Rubrica a cura di Salvatore Foggiano, insegnante di Sorrento in servizio al…”Nord”

La domenica, come sempre, Diego (nome di fantasia, ndr) si reca in chiesa per partecipare alla Santa Messa.

L’Eucarestia  è alle 11:30, e Diego (che abita vicino al Duomo) si avvia lentamente dopo aver dribblato – con finte e doppi passi da lasciare a  bocca aperta Maradona o Messi -, i numerosi questuanti. Entra, si siede e, alla sua sinistra, trova tre banchi rialzati riservati ad anziani e adulti  che formano il coro; beh, sì, il coro, insomma, qualcosa del genere.

Volgendosi  dall’altra parte, vi è il confessionale: proprio la scorsa domenica, Diego è andato a confessarsi prima dell’Eucarestia e appena inginocchiato, il sacerdote  chiede la provenienza ( “la sua faccia non è di qui”) e Diego replica che è di Sorrento e che si trova al Nord per insegnare. A quel punto, il sacerdote lo risponde fulmineo: “ma poi ve ne andate, vero? “. La confessione termina poco dopo.

Rientrato nei banchi, il nostro amico prof ascolta la Liturgia e, al momento della Santa Comunione, si mette in fila come tanti. Il sacerdote gli porge l’Ostia (Particola), ma le ostie non sono come quelle che si utilizzano a Sorrento:  sono assai “spesse”, così spesse da capire il significa di una scena che prima vedeva e non capiva. Ossia, vecchiette e vecchietti che restavano in ginocchio quasi fino al termine della Messa, dopo la Comunione: evidentemente la deglutizione era difficile

La celebrazione finisce e Diego si avvia verso casa (dopo il solito e triste slalom ai mendicanti) pensando tra se alla sua cara parrocchia di Sorrento.

Salvatore Foggiano