Giungere all’istituto della Santissima Trinità e trovarlo pieno di turisti non ha prezzo. Lunedì mattina, per caso, mi sono imbattuta in un gruppo di quaranta visitatori che guardavano – estasiati – minerali e fossili custoditi all’interno del Museo mineralogico campano, diretto da Umberto Celentano. Ho scoperto una ricchezza che non conoscevo e mi sono fatta guidare in un percorso conoscitivo in cui, ad ogni oggetto, corrisponde un racconto. Ho ammirato la sezione dedicata al Premio Capo d’Orlando e quella malacoloica. Mi sono soffermata a lungo – deformazione materna – sulla vetrinetta in cui è esposta la riproduzione di “Ciro”, il cucciolo di Scipionyx samniticus di cui sono stati scoperti gli organi interni, curata dai paleontologi del museo di Storia naturale di Milano. A Vico Equense c’è anche questo: un polo museale che, in agosto, riesce ad attrarre 150 visitatori nel giorno dedicato ai gruppi. Ma io, non lo sapevo…