“Non abbatete quell’albero”. Appello del WWF

“Gli alberi si piantano e non si abbattono” … sembrerebbe uno slogan scontato ma, ahimè, non è proprio così vista la dendrofobia dilagante che sta portando alla distruzione ingiustificata di migliaia di alberi in tutte le città di Italia, col pretesto che essi sono divenuti all’improvviso (?) pericolosi per la pubblica e privata incolumità. Ad avvallare tutto ciò le perizie di tecnici, a cui gli amministratori “girano le responsabilità”, e che troppo spesso emettono sentenze frettolose, superficiali, poco scientifiche e, talvolta, fatte col “copia & incolla”, se non addirittura in mala fede, per assecondare il “committente” di turno. Il risultato? Si abbattono anche alberi sani e robusti, magari con una minima anomalia, senza diritto di replica, spesso per evitare di accollarsi responsabilità in caso di crollo o per risolvere il “problema” al dirimpettaio, all’amico, al negoziante, al condominio o all’imprenditore di turno a cui l’albero dà fastidio. Si abbattono alberi spesso solo perché sporcano, occultano il panorama, alzano i marciapiedi o danneggiano l’asfalto … alberi “scomodi” più che realmente “pericolosi”.

 

“Quello di ieri è stata una serata stressante trascorsa sotto la pioggia a cercare di salvare un grosso pino che da circa ottanta anni vegeta nella Piazza Mercato lato Sant’Agnello-  racconta Claudio d’Esposito presidente p.t. del WWF Terre del Tirreno –  tra l’altro, scherzo del destino, proprio nella giornata in cui in tutta Italia si è celebrata la festa dell’Albero!!! I pompieri intervenuti sul posto, assieme ad una ventina di persone (tra questi i vigili dei due comuni, il delegato al verde pubblico, il vice sindaco, il responsabile UTC manutenzione, il giardiniere comunale, la protezione civile, gli agronomi e il proprietario)alla fine hanno desistito dall’abbattere l’albero e hanno interdetto la strada alla circolazione, in attesa di una perizia richiesta al WWF per fare luce sul reale stato di salute della pianta!!!”

 

E mentre qualche testata on-line,pur di farsene una ragione di quella improvvisa e anomala interdizione della strada, già racconta di improbabili crepe nell’asfalto e voragini sotto la strada, vediamo di capire cosa è realmente accaduto!

 

Tutto parte da una richiesta avanzata da un privato per un “temuto pericolo” legato alla presenza di un esemplare arboreo di Pinus pinea che da 80 anni vegeta nella sua proprietà dove è presente un’attività commerciale. La recente richiesta del privato, sebbene sembrerebbe non avvallata da alcuna perizia, ha dei precedenti negli anni trascorsi: già nel 2010 fu chiesto l’abbattimento della pianta, ma una perizia assicurò che non vi erano pericoli e che l’albero andava semplicemente potato ad arte; nel 2014 il privato avanzò una nuova richiesta e, stavolta, lo stesso agronomo produsse la stessa identica perizia in fotocopia cambiando però le “conclusioni” e sottolineando, stavolta,come la pianta, per la sua stessa posizione inclinata sulla strada, pur non avendo problemi, fosse da giudicare pericolosa per il rischio rappresentato.L’intervento del WWF riuscì ad evitare l’abbattimento, ottenendo la messa in sicurezza della pianta tramite l’eliminazione di una branca orizzontale, la potatura di bilanciamento della chioma e l’allocazione di un tirante, in materiale capace di reggere diverse tonnellate di peso e idoneo ad evidenziare eventuali inclinazioni e/o movimenti della pianta nel tempo.

Insomma quel pino, sopravvissuto indenne ad eventi metereologici estremi, compreso quello violentissimo del 29 ottobre scorso, è sotto osservazione del WWF da ormai 18 anni, nel corso dei quali non si è mai mosso!

 

Nulla allo stato attuale lascia presagire che sia un pericolo imminente.

E’ assurdo che una semplice comunicazione di un privato scateni tutto questo allarmismo ma c’è una spiegazione. Nell’ottica di redimere al meglio la questione della salute della pianta, il responsabile del settore verde pubblico del comune di Sant’Agnello ha ritenuto di convocare (via PEC) tutti insieme il Funzionario UTC del Settore Manutenzione, il WWF con un suo agronomo e il privato (amministratore della casa vinicola De Rosa/Sorrento) con un suo agronomo,inserendo nella convocazione anche il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, convocandoli il 28 novembre alle ore 10 “onde verificare le condizioni di staticità di un esemplare di pino che si presenta notevolmente inclinato verso la pubblica via”.

Ricevuta la PEC i pompieri hanno interpretato la sussistenza di un pericolo imminente e si sono immediatamente precipitati sul luogo. Constatata la semplice esistenza dell’albero si è subito innescato il famigerato “circolo vizioso”, secondo un copione già visto e collaudato di rimbalzi di responsabilità, ovvero: dal momento che c’è un albero, che tra l’altro è anche “storto”, forse, probabilmente, potrebbe essere pericoloso (ma anche no?) … ergo va abbattuto ad horas … a meno che qualcuno non ne certifichi nell’immediatezza la sua stabilità nel tempo.

 

E’ chiaro che reperire un tecnico che perizi con idonea strumentazione l’albero in tarda serata sotto la pioggia non è una cosa all’ordine del giorno, né la pubblica amministrazione è dotata di tali figure per un pronto intervento. Il WWF si è impegnato a farlo nell’interesse dell’accertamento della verità e in virtù di una convenzione di collaborazione con il comune di Sant’Agnello.

 

“E’ triste documentare come sia possibile scatenare una catena di azioni senza alcun reale e documentato motivo fatto salvo l’atavica richiesta dei proprietari e un generico timore.

Quel pino l’abbiamo già salvato nel 2010 e nel 2014 … ora la storia di ripete! Il cavo allocato dimostra che nessun cedimento e/o spostamento c’è mai stato … anzi… quel ramo sembrerebbe si stia “raddrizzando”!!!Il WWF si è attivato per contattare i suoi esperti e valutare l’utilizzo di apposita strumentazione per effettuare ogni analisi che chiarisca il reale stato di salute del tronco della pianta. Il Sindaco ha garantito che nella giornata di domani ci lascerà effettuare le perizie necessarie. Resta l’enorme tristezza nel constatare quanti uomini, energia e risorse verranno investite per una problematica ordinaria che ha assunto all’improvviso, e senza ragioni che reggano, i caratteri della somma urgenza.”

(Comunicato stampa)