(Foto a cura di Riccardo Di Martino). Quello che, nella realtà, rappresenta un semplicissimo provvedimento amministrativo per consentire la sosta dei mezzi a due ruote, potrebbe, invece, rivelarsi il primo atto di liberazione di Vico II Rota. Liberazione, sì, proprio liberazione. In particolare dei marciapiedi.
Sì, perchè mentre il Corso Italia “affoga” tra lamiere e smog, le “valvole di sfogo” degli automobilisti in cerca di un posto-auto sono diventate – oramai – le strade secondarie, le diramazioni, i vicoletti. Ma il risultato è ulteriormente scadente, perchè questo modo di fare alimenta la sosta selvaggia, la fermata indisciplinata, le occupazioni abusive di marciapiedi e “discesine” (già pochine) per diversamente abili. Rendendo il tutto, un’autentica giungla, tra inciviltà e invivibilità.
Proprio come succede nei vicoletti Rota, in particolare nella II° e nella III° traversa (al rione Marano).
Così, stamani, i residenti di Vico II Rota hanno “preso” come una “liberazione” la tinteggiatura di nuovi stalli per motorini. Nuovi stalli che, almeno in teoria, dovrebbero scoraggiare l’invasione di auto sui marciapiedi. Il condizionale è d’obbligo, perchè, si sa, all’inciviltà alla guida non c’è mai fine. Ma quella, magari, si può porre rimedio con controlli più frequenti.