Tutto pronto: si inizia a tagliare
L’appuntamento è fissato per le ore 6 di questa mattina. Ovviamente lì, davanti alla Sentinella della Statale. Davanti a ciò che resta della Sentinella della Statale, dopo che la furia del vento l’ha letteralmente decapitata. Arriviamo puntuali, ma già è tutto pronto. Il piccolo camion con “in spalla” il cestello è in posizione. Il “chirurgo” armato di motosega sale su.
In strada Claudio, Attilio ed Enzo si danno il cambio a gestire il traffico. Passano minuti senza vedere una sola auto transitare. Un uomo indossa una vistosa canotta color arancio/rosso. Si colloca nei pressi del camion. Ha in mano una sorta di grossa playstation. Scopriamo che è lui che manovra il cestello.
Giù il primo troncone: il cattivo
Si parte. Pochi attimi ed il primo moncone della Sentinella cade giù. Claudio e gli altri si fiondano a vederlo. E’ lui il cattivo. E’ lì che Eolo ha potuto far entrare tutto il suo sfogo. L’albero ha ceduto lì.
Sono evidenti i segni di una vecchia potatura eseguita male. La Natura difficilmente agisce da sola.
Arriva qualche macchina. Può passare. Le operazioni sono momentaneamente interrotte. Subito però si riparte.
Vengono giù sezioni cilindriche sempre più regolari. Quando colpiscono l’asfalto il fragore è enorme.
Passano tre ciclisti. Si fermano. Naso in su. La motosega sta a lavoro.
Booooom!
Altro botto. Si pulisce la strada dai detriti. Un paio di pedalate ed i ciclisti vengono inghiottiti dalla curva successiva.
Piccola sosta e si riparte
La motosega fa il carico di miscela e riparte. La Sentinella è pronta a chinarsi ancora.
Non più di fronte alla forza della natura, questa volta devono essere dei potenti denti meccanici a mortificare la sua imponenza.
Vien giù un altro pezzo. E’ quello buono. Lo si mette in verticale.
Colpisce un particolare: il centro del tronco è praticamente nei pressi della circonferenza.
Com’è possibile?
Ancora una volta è stata la natura. Per compensare lo squilibrio dovuto al fatto che l’albero non era in asse, che pendeva verso valle, la Sentinella ha prodotto più legna nella parte a monte. Si era equilibrata da sola.
Claudio conta gli anni. Ogni anello 365 giorni.
149 anni di storia
Alla fine sono 149. Altro che i 50/60 indicati nella perizia o i 130 ipotizzati dallo stesso Presidente del WWF.
E’ un secolo e mezzo.
Un secolo e mezzo in cui la Sentinella ha accompagnato ognuno che passava da lì.
Un secolo e mezzo di storia delle Costiere.
Una primo racconto la Sentinella già lo fa. Ci narra di un lungo periodo di siccità. Circa un centinaio di anni fa. Lei era ancora giovane. Noi non eravamo nati. I nostri nonni si. Forse lo avrebbero ricordato. Oggi ci sono quegli anelli strettissimi, che quasi sembrano sovrapporsi, a rivelarlo.
Il sole inizia a salire sulla linea dell’orizzonte. Passano i primi NCC diretti a Positano. Anche loro alzano il naso all’insù.
Sono le 7. Tra non molto la strada comincerà e prender seriamente vita.
Bisogna accelerare i tempi. Si riattiva la grossa Playstation. Il cestello prende quota e la motosega riparte.
Diventerà una scultura
Vanno giù altre due grosse sezioni del tronco. Forse ci siamo. Piccolo conciliabolo, anche per consentire alle auto di passare e poi si decide. Ancora un altro taglio.
La Sentinella resterà così, almeno per ora. Poi toccherà alle abili mani di un artigiano il compito di ridisegnarla.
Perché Claudio lo conferma: diventerà un’imponente scultura. Imponente era stata da viva, quando salutava abitanti e turisti che le passavano ai piedi, imponente sarà anche da “morta”.
Cosa rappresenterà? Per ora è un segreto. Bisognerà attendere che secchi un po’ per iniziare a modellarla ed in più occorre metterla in sicurezza.
Ultime foto di rito e poi in auto diretti al computer.
C’è da raccontare l’ultimo respiro del Pino Sentinella, ma anche il primo vagito della Scultura Sentinella.
Johnny Pollio
Commenti
Una risposta a “Ore 6: si procede al taglio dell sentinella. Aveva 149 anni. Adesso via libera alla scultura (CRONACA, VIDEO e FOTO)”
Non ho parole, sei nato per fare il giornalista, hai descritto la cronaca mettendoci anche un po’ di poesia. Bravo!