Anche i sindaci della Penisola sorrentina scendono in campo per scongiurare la chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale “De Luca e Rossano” di Vico Equense disposta dalla Direzione Generale dell’Asl. I primi cittadini hanno scritto una lettera dai toni decisi al Direttore Generale, ingegnere Gennaro Sosto, ed al Direttore Sanitario, Dottor Gaetano D’Onofrio. L’obiettivo è fermare tutto per non ridurre i servizi sanitari sul territorio. Ecco il testo
I sindaci della Penisola sorrentina esprimono la più forte contrarietà alla paventata chiusura del presidio di Pronto Soccorso presente presso l’Ospedale “ De Luca e Rossano” di Vico Equense.
Si tratta di una scelta unilaterale, mal ponderata, che non tiene conto delle esigenze del territorio e, soprattutto, non condivisa, né tanto meno comunicata alle Amministrazioni locali.
Infatti, il sindaco di Vico Equense, quale massima autorità sanitaria locale, non è stato neanche preavvisato di tale dirompente decisione.
Ciò costituisce un profilo particolarmente increscioso che mina la leale collaborazione tra gli Enti.Inoltre, tale decisione è, di fatto, prodromica alla successiva riduzione di ulteriori servizi e prestazioni ospedaliere.
Infatti, senza il Pronto Soccorso può continuare ad esistere un Ospedale ?
Pertanto, invece di ridurre i servizi sanitari, riteniamo quanto mai urgente e necessario ampliare e diversificare l’offerta e le prestazioni sul territorio della Penisola sorrentina.
A nostro avviso, inoltre, è inutile parlare di Pronto Soccorso pediatrico quasi fosse una compensazione rispetto alla privazione di un servizio essenziale per la comunità.
Inoltre, il Pronto Soccorso pediatrico richiede personale a ciò appositamente dedicato e di cui, al momento, non si ha alcuna notizia.Per queste ragioni, i sindaci della Penisola sorrentina, stigmatizzano la decisione di sopprimere il Pronto Soccorso presso l’ospedale “De Luca e Rossano” di Vico Equense ed invitano i responsabili dell’Asl Napoli 3 Sud, specificati in indirizzo, a rivedere ad horas le proprie posizioni e ad istituire, in tempi rapidi, un tavolo di confronto per rendere partecipi delle scelte che incidono sull’organizzazione dei servizi sanitari sul territorio i rappresentanti della comunità locali.