Paolo Villaggio, l’addio ad un artista che non morirà mai…

Ieri mattina all’età di ottantaquattro anni è morto Paolo Villaggio.

Tutti noi lo ricordiamo per quel grande personaggio di Fantozzi, impiegato che subisce ogni tipo di angheria da superiori e colleghi che con lui lavorano nella ditta gestita dal mega- direttore, travet che subisce senza protestare più di tanto una vita piena di sfortune ed avversità, ma che ha momenti di grande riscatto sociale, come la dichiarazione che il film “la corazzata Potemkin è una cagata pazzesca”, riscuotendo 92 minuti di applausi, ma non dimenticando la drammaticità di certi ruoli come il protagonista della Voce della Luna di Fellini

Eh sì, questo ragioniere ci mancherà, intere generazioni hanno riso e riflettuto con lui, sì riflettuto in quanto con Villaggio se ne va l’ultima maschera del cinema e del teatro che si collegava idealmente a Totò, Sordi,

Aldo Fabrizi nel descrivere vizi e virtù italiche con la semplicità del genio che comunica creando nuovi linguaggi ( chi di noi per scherzo non ha mai utilizzato il finto congiuntivo di Fantozzi, o non ha mai organizzato una cenetta con frittatona di cipolle, birra ghiacciata e rutto libero?), allora mi viene da pensare che Paolo Villaggio è morto ma maschera da lui inventata non morirà mai perché proprio come tutte le altre maschere avrà sempre qualcosa da dirci.

Grazie Fantocci, Puccettone, bambocci. O nooo scusa, Fantozzi

Salvatore Foggiano

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