L’emergenza traffico in centro, legata al transito di mezzi pesanti per i limiti posti nella galleria di Seiano, resta una criticità notevole. Come pensa si stia affrontando e come valuta le soluzioni ad oggi sul tavolo di discussione, a partire dalla realizzazione di una terza corsia lungo la statale in prossimità della stazione di Seiano?
E’ un’ impresa difficile, e siamo messi male! ANAS è intenzionata a concedere, al massimo, spiccioli come ad esempio la terza corsia (che è una buona idea di Gennaro Cinque), ma sulle grandi problematiche fa muro, e devo dire che è ben spalleggiata nel negare le proprie colpe dai vertici di Polstrada e dagli altri Enti coinvolti! Vedono Vico inerme ed una realtà politicamente insignificante! Vico è un vaso di coccio su quel tavolo, se non è seriamente supportata dai comuni peninsulari! Ecco perché, per ricordare a tutti il nostro sacrificio, ripristinerei l’ Ordinanza 2016 rinviando di notte e primo mattino il transito dei Tir nel centro urbano, mirerei alla ZTL, non perderei mai il Prof. Dominichini, specialista di altissimo profilo, e non mi accontenterei delle briciolette costituite dalla terza corsia o palliativi del genere apertura estiva del viadotto di Equa!
Pizza a Vico. L’evento è partito con lei. La seconda edizione ha innovato il format. Inoltre, c’è stata la partecipazione di Pizza a metro e dello chef Gennaro Esposito. Che giudizio ne dà?
Si dice che ci sia stato un nuovo format, ma nessuno se ne è accorto! E’ evidente che le smanie di differenziazione hanno ceduto il passo ad una logica inesorabile: Pizza a Vico vince perché l’ alimento è popolare, nato per strada e tra la gente comune; quella è e resta la sua collocazione ideale. Solo la saccenza idiota di qualcuno bollò la prima edizione come una sagra! E non metterei mai più mani e teste così rozze a frenare l’ autonomia e la capacità di organizzazione ed innovazione dei nostri Maestri pizzaioli; fanno solo danni e mirano alla gestione della “cassa”! Mi fa piacere che Pizza a Metro e Gennaro Esposito abbiano rimediato agli sgarbi fatti lo scorso anno, ma sul piano concreto pare che la manifestazione abbia fatto a stento gli stessi numeri che già aveva senza di loro; il che conferma che l’ idea collettiva è forte, a prescindere dai singoli. Mi preoccuperei di più di non disgregare l’ Associazione, autentico cuore pulsante e baluardo dei valori della nostra città, che delle bizze di qualche superstar. E’ l’ idea di Vico come città accogliente e di buon gusto che deve prevalere, poi sono tutti ben accetti, utili ma non indispensabili!
A proposito delle sue politiche per la cultura e la valorizzazione del paesaggio, Franco Cuomo, ex coordinatore del Circolo Vas ci ha detto: “quei tentativi fatti erano solo un modo ampolloso e abbastanza vuoto di fare propaganda. Quei convegni sul paesaggio per esempio, e quella pubblicazione copia/incolla delle più trite ovvietà sul paesaggio rurale potevano essere risparmiati: solo una vetrina, una passerella per personaggi inghiottiti dal nulla mentre la ricaduta su paese è stata zero”. Intende replicare?
Le collaborazioni e l’ apprezzamento ricevuti in ambito accademico (ricordo di essere stato chiamato a concludere un Convegno sul Paesaggio Rurale nell’ aula magna di Ingegneria) e dal mondo della Sovrintendenza (non è proprio da tutti chiedere al Sovrintendente di cambiare i colori di un restauro che si ritiene sbagliato, ed ottenere successo; molti vanno ancora a Napoli con i provoloni in mano!) relegano quel tipo di dissenso ad un ambito paesano; accetto critiche sui fatti, ma quelle dettate da frustrazioni individuali mi lasciano indifferente! La migliore risposta viene anche dagli studenti che hanno proposto Tesi di Laurea su quel lavoro, o dal Progetto di piano paesistico della Baia di Napoli, che condivide la metodica ed i temi da noi privilegiati. Ovvio che culturalmente è complesso trovare chi oggi lo porti a compimento. Mi auguro che anche qui la smania di differenziazione (di cui non c’ è alcun bisogno, le differenze sono evidenti a tutti) non determini l’ abbandono di un lavoro ben accolto negli ambienti adeguati.
Accoglienza ai migranti. La Prefettura ha dato un ultimatum ai Comuni. I Sindaci della Penisola si sono detti pronti a gestire un progetto unitario. Il Sindaco di Vico è stato tra i più dialoganti sul punto. La Chiesa diocesana ha già predisposto locali nei pressi della Curia. Ci sono fermenti, ma anche tante paure tra cittadini ed operatori economici. Cosa dice lei ?
Argomento troppo delicato per affrontarlo con logiche da chierichetto; in Italia il “business” dell’ accoglienza e della solidarietà sta distruggendo l’ economia reale; il Paese reale, la borghesia ed il ceto produttivo sono in affanno, mentre prosperano gli affari sulla pelle degli immigrati e le fasulle cooperative degli amici degli amici. Guardo con estrema diffidenza ai dicktat della Prefettura e del Governo: tra qualche anno ci si accorgerà che il vero intento è favorire il grande affare dell’ accoglienza, e nel frattempo avremo distrutto l’ identità di un paese. Se in passato meritava il ludibrio chi faceva affari sul terremoto, e poi sulla spazzatura, oggi mi sembra che il tema della speculazione sia tutto su questo falso solidarismo. Io salvaguarderei l’ identità della nostra città, e se andate a rileggere il mio discorso al Consiglio dopo la visita ad Allauch, ricordo che avevo già riferito del tema, avvertito drammaticamente in terra di Provenza, tutta barricata a difesa dell’ identità, mentre in Marsiglia città proliferano le ruspe ed i mega appalti per i quartieri dell’ accoglienza, tra qualche anno saranno come le “vele” di Secondigliano; ma nel frattempo qualcuno ci ha guadagnato.
Il depuratore di Punta Gradelle è ormai, di fatto, in funzione. Ma le valutazioni sull’ importanza risolutiva dell’impianto restano divergenti. Lei cosa ci dice?
E’ la solita storia, in Italia si privilegiano gli appalti ed i soldi che muovono; non era difficile immaginare che avrebbero trovato i finanziamenti per concludere l’ appalto, difficile immaginare che si realizzi ciò che ogni persona si augura. Il problema è alla fonte, ben prima dell’ imbocco nel collettore. Ma è molto più difficile risolvere questa tematica, che trovare i soldi per un bel megappalto! Il risultato sarà un disastro paragonabile al mega appalto per la Galleria di Pozzano; Meta, più che Vico, alla lunga per un gioco di correnti (che anche uno studentello di oceanografia conosce) vedrà il suo mare pregiudicato e non migliorato da questa realizzazione.
Nell’ultima intervista al nostro giornale ha espresso un giudizio particolarmente severo sull’ Amministrazione Buonocore e sulla sua maggioranza. In questi mesi è cambiato qualcosa?
Non sono mai stato severo con Buonocore ed i suoi, che ho votato anche se come male minore. Ne conosco capacità e limiti, e non mi attendevo nulla di diverso!
Pensa che il sindaco arriverà a fine mandato?
Le rispondo con una domanda; pensa che i Consiglieri di maggioranza, eletti a seguito di un incredibile serie di coincidenze, abbiano interesse a porre fine a questa esperienza? Sarebbero mai rieletti?
Gennaro Cinque potrebbe aver interesse, magari tra qualche tempo, a far saltare il banco dell’attuale consiliatura?
Penso che, al di la della poltrona su cui siede, Gennaro sia determinante in ogni caso ed in ogni condizione, ed in grado di far valere le sue idee! Per cui non vedo perché dovrebbe far saltare quel Sindaco Buonocore che ha fortemente voluto! E’ ovvio che c’ è una sola insidia, e questa è sotto gli occhi di tutti! Solo un saldo ed insano abbraccio tra pezzi di maggioranza ed opposizione, alle spalle di Gennaro, potrebbe far implodere la consiliatura.
Nel circolo Pd di Vico Equense risultano iscritti esponenti della maggioranza e della minoranza, oltre a militanti storici della sinistra. Come valuta quest’insolito connubio?
In ogni compagine le divergenze e la diversità di origine e pensiero sono ricchezza, solo nel PD vicano sembra essere un oltraggio fare politica con chi ha idee diverse o non ha identico passato. Mi sembra che sbaglino coloro che richiamano una “purezza” estremamente desueta e mettono barriere all’ adesione ad un partito. Si commentano da soli: sono gli stessi che mentre fanno chiacchiere sull’ accoglienza, spalancancando il Paese ai profughi, nel loro piccolo giardinetto non accolgono quelli che hanno idee divergenti.
Si avvicina l’estate. Si è fatto un gran parlare degli interventi alle Axidie e delle concessioni demaniali per strutture ricettive sulla scogliera di Seiano. Come valuta queste scelte e le politiche per le spiagge a Vico?
Come sempre: occorre conservare identità ai luoghi, e l’ innovazione o la contemporaneità non devono essere il pretesto per stravolgerli.
Monte Faito. Il rilancio di cui si parla ormai da troppo tempo può realmente realizzarsi o è destinato a restare una chimera irraggiungibile?
Il progetto degli anni 50 rappresenta una Chimera irraggiungibile: turismo d’ eccellenza, strutture all’ avanguardia, il più bell’ Albergo di Montagna d’ Europa, Ori Olimpici e bella gente ad esibirsi, un Centro Ippico, un Centro sportivo, tanti Alberghi e Ristoranti! Chi guarda al passato ignora che non esistono più né il Banco di Napoli, né le condizioni economiche od i leggendari personaggi che animarono la vita del Faito in quegli anni. Molte colpe del “fuggi fuggi” generale vanno attribuite sia alla politica, che non volle mantenere ed adeguare le faraoniche strutture, sia ad un atteggiamento sbagliato e di rapina che tanti locali ebbero nei confronti di quella villeggiatura. Oggi, inutile piangere sul latte versato; nell’ immaginario collettivo si riparte dal rapimento di Angela Celentano, e quindi da un messaggio negativo, dalla Montagna dove scompaiono i bambini! Occorreranno anni di paziente e positivo lavoro per ripartire, ma occorre anche una nuova generazione politica ed imprenditoriale che voglia e sappia investire sul Faito centrando i temi giusti per riportare la villeggiatura in quei luoghi. L’ aria pura ed un po’ di frescura estiva sono troppo poco. Io ho sempre guardato all’ esempio di Norcia che, prima del terremoto, grazie al turismo sportivo era diventata un grande attrattore, ma per raggiungere questo obiettivo devono concorrere tante persone e tante idee. Ad oggi non vedo grandi presupposti per un suo effettivo rilancio, ma solo una desertificazione di idee, una litigiosità feroce ed una incapacità ad ammettere le proprie responsabilità nell’ attuale fallimento.
Commenti
Una risposta a “Parla l’avvocato Benedetto Migliaccio”
Ma se è stato tanto bravo da aver convinto la soprintendenza a cambiare colore alla cattedrale, mi stupisco come non si sia accorto dello scempio dell hotel oriente…… Blhea