“Penisola sorrentina. Piombo, catrame e traffico nel luogo che amo di più”

Sembra scritto ieri, ma ha la data del 24 settembre 2016. E’ un post scritto dall’antropologo Giovanni Gugg che, attraverso Facebook, offre un insieme di spunti interessanti per aprire dibattiti propositivi e risolvere problemi – ormai atavici – in Penisola. Mentre da più parti si aprono riflessioni su traffico e viabilità, il social rilancia le constatazioni amare legate ad un brevissimo soggiorno in Penisola. Le immagini evocate, la critica costruttiva, la forza delle parole meritano di essere lette. Pertanto lo riproponiamo, ringraziando il professor Giovanni Gugg per l’attenzione che dedica alla sua terra.

“Sono stato 4 giorni tra Napoli e la Penisola Sorrentina, sono ripartito stamattina, come sempre con un misto di malinconia e sollievo. In questi 4 giorni ho respirato piombo e catrame sul corso Italia da Meta a Sorrento, ho impiegato 45′ per percorrere 5 km in auto, ho superato buche e rappezzi d’asfalto mettendo a dura prova gli ammortizzatori e la pazienza, ho evitato piloti di moto-gp in ritardo per il pranzo con mammà, ho tappato le orecchie per tentare di isolarmi da motori eternamente accesi e clacson ululanti, ho atteso un treno circumvesuviano per 55′, ma sono riuscito a fare anche un giro in collina, dove però ho trovato una specie di discarica edilizia diffusa. Sono stato 4 giorni, quanto un turista medio, ma non so se, in quanto turista, rimetterei piede in un posto così bello e maltrattato.
Sembrerebbe una terra affetta da un grave disturbo dissociativo, tra la realtà oleografica spacciata ai turisti (che, però, scemi non sono) e la realtà quotidiana dei residenti (che si ammalano nel traffico paralizzato e in città ogni giorno più puzzolenti). Il tutto è reso ancor più preoccupante da una ulteriore realtà, quella costruita da certa stampa locale disponibile a trasformarsi in strumento di propaganda, anziché di controllo.
Per fortuna, alcuni giovani se ne accorgono e ne parlano, così come altri tentano di porre il discorso in termini propositivi: pochi mesi fa, ad esempio, il Movimento “22 Dicembre” di Sorrento ricordò l’esistenza, fin dal 2000, di un “Piano Generale Intercomunale del Traffico”, ovvero uno strumento di coordinamento tra i comuni della Penisola Sorrentina, ma incredibilmente mai utilizzato [1]. Che io sappia, malgrado un timido interesse momentaneo, quello strumento è ancora nel cassetto, in un’indifferenza istituzionale transcomunale che ormai vacilla tra l’imbarazzante e lo sfacciato.
Nel caso di Sorrento, inoltre, si aggiunge un vero e proprio scarto culturale, apparentemente incolmabile: ieri, dopo 8 mesi di promesse e rinvii, il Consiglio Comunale ha posticipato ancora una volta ogni decisione in merito ad una proposta popolare di indirizzo per la realizzazione di un parco verde nel centro urbano, sulle macerie di un agrumeto distrutto da un cantiere edile illegale [2].
L’aria della Penisola Sorrentina è irrespirabile, il traffico è insostenibile, i rumori sono assordanti, le possibilità di girare a piedi o in bicicletta sono praticamente inesistenti, le patologie respiratorie (e non solo) sembrano in aumento, lo stress è a livelli allarmanti. Nonostante ciò, alcuni cittadini avanzano possibili soluzioni, propongono determinati percorsi, suggeriscono specifici indirizzi; eppure non basta, sembra che non sia mai sufficiente a ridurre una distanza tra eletti ed elettori che assomiglia sempre più alla noncuranza decadente dell’Ancien Régime”.
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[1] https://www.facebook.com/ventiduedicembre/photos/a.1188765044468582.1073741828.1073483832663371/1233792429965843/
[2] https://www.facebook.com/groups/parcogiosorrento/permalink/1667384826911250/

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